Il saggio analizza il rapporto epistolare tra Erasmo da Rotterdam e Jacopo Sadoleto, evidenziando come esso costituisca una delle più significative testimonianze del dialogo fra l’umanesimo erasmiano e la cultura curiale dei papati medicei. L’autore mostra che la corrispondenza tra i due umanisti non va intesa come scambio privato, ma come parte del progetto pubblico di autorappresentazione e di costruzione della res publica litterarum perseguito da Erasmo attraverso le sue raccolte epistolari. Sadoleto emerge come interlocutore privilegiato dell’olandese, capace di incarnare un modello di “ciceronianesimo cristiano”, apprezzato da Erasmo per la sua armonia tra eloquenza classica e autentica pietà religiosa. Tale rapporto rivela la volontà erasmiana di mantenere un legame costruttivo con la curia romana, vista non solo come centro di potere ma anche come possibile luogo di riforma morale e spirituale. Attraverso l’analisi puntuale delle lettere, Battista mette in luce i temi principali del dialogo: la posizione di Erasmo nel confronto con il luteranesimo, la difesa di una riforma pacifica e intellettuale della Chiesa, l’uso pedagogico dell’epistolografia come strumento di persuasione spirituale e di accomodatio teologica. Particolare attenzione è dedicata al periodo successivo al Sacco di Roma (1527), in cui la riflessione erasmiana e sadoletiana assume un tono penitenziale e di rigenerazione morale, fondato sulla teologia della misericordia divina. Il contributo si chiude mostrando come la relazione tra Erasmo e Sadoleto rappresenti un punto di equilibrio tra umanesimo letterario, riforma religiosa e diplomazia curiale.
Tales Ciceronianos toto pectore possum amare. Appunti sullo scambio epistolare tra Erasmo da Rotterdam e Jacopo Sadoleto / Battista, Ludovico. - (2025), pp. 469-509. - LABORATORIO ERASMO.
Tales Ciceronianos toto pectore possum amare. Appunti sullo scambio epistolare tra Erasmo da Rotterdam e Jacopo Sadoleto
Battista, Ludovico
2025
Abstract
Il saggio analizza il rapporto epistolare tra Erasmo da Rotterdam e Jacopo Sadoleto, evidenziando come esso costituisca una delle più significative testimonianze del dialogo fra l’umanesimo erasmiano e la cultura curiale dei papati medicei. L’autore mostra che la corrispondenza tra i due umanisti non va intesa come scambio privato, ma come parte del progetto pubblico di autorappresentazione e di costruzione della res publica litterarum perseguito da Erasmo attraverso le sue raccolte epistolari. Sadoleto emerge come interlocutore privilegiato dell’olandese, capace di incarnare un modello di “ciceronianesimo cristiano”, apprezzato da Erasmo per la sua armonia tra eloquenza classica e autentica pietà religiosa. Tale rapporto rivela la volontà erasmiana di mantenere un legame costruttivo con la curia romana, vista non solo come centro di potere ma anche come possibile luogo di riforma morale e spirituale. Attraverso l’analisi puntuale delle lettere, Battista mette in luce i temi principali del dialogo: la posizione di Erasmo nel confronto con il luteranesimo, la difesa di una riforma pacifica e intellettuale della Chiesa, l’uso pedagogico dell’epistolografia come strumento di persuasione spirituale e di accomodatio teologica. Particolare attenzione è dedicata al periodo successivo al Sacco di Roma (1527), in cui la riflessione erasmiana e sadoletiana assume un tono penitenziale e di rigenerazione morale, fondato sulla teologia della misericordia divina. Il contributo si chiude mostrando come la relazione tra Erasmo e Sadoleto rappresenti un punto di equilibrio tra umanesimo letterario, riforma religiosa e diplomazia curiale.| File | Dimensione | Formato | |
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