Seguendo un percorso che va da The Homecoming a The White Devil si mette in evidenza come siano le parole a galvanizzare l’immaginazione creativa di Harold Pinter. La ricchezza della sua drammaturgia consiste precisamene nel contrasto e nella giustapposizione tra aspetto verbale e aspetto visuale grazie all’impiego di una lingua che si presenta aperta ad associazioni inattese tramite un’espressione vivida ma anche equivoca. D’altronde, quella di Pinter è una forma teatrale che affonda le sue radici nella tradizione del teatro di Shakespeare e di Webster, in cui la ricerca della parola pronunciata in scena, e del pensiero che la sottende, va più in profondità delle parole che la spiegano.
“That Language made me Dizzy”, Harold Pinter e la suggestione del teatro websteriano / Peghinelli, Andrea. - (2025), pp. 31-52.
“That Language made me Dizzy”, Harold Pinter e la suggestione del teatro websteriano
Andrea PeghinelliPrimo
2025
Abstract
Seguendo un percorso che va da The Homecoming a The White Devil si mette in evidenza come siano le parole a galvanizzare l’immaginazione creativa di Harold Pinter. La ricchezza della sua drammaturgia consiste precisamene nel contrasto e nella giustapposizione tra aspetto verbale e aspetto visuale grazie all’impiego di una lingua che si presenta aperta ad associazioni inattese tramite un’espressione vivida ma anche equivoca. D’altronde, quella di Pinter è una forma teatrale che affonda le sue radici nella tradizione del teatro di Shakespeare e di Webster, in cui la ricerca della parola pronunciata in scena, e del pensiero che la sottende, va più in profondità delle parole che la spiegano.| File | Dimensione | Formato | |
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