Il capitolo presenta i risultati di due indagini empiriche condotte prima (2018-2019) e dopo (2022-2023) il lockdown pandemico, coinvolgendo 1136 genitori e 313 educatori/insegnanti di bambini 0-6 anni per analizzare l'uso delle tecnologie digitali nei contesti familiari ed educativi. Le ricerche rivelano che, nonostante l'ampia diffusione di dispositivi digitali nelle famiglie, i genitori mostrano una scarsa esperienza digitale, utilizzando le tecnologie principalmente per attività passive individuali come leggere notizie o accedere ai social network, mentre la mediazione con i figli si limita a fissare regole su tempi e tipologie di dispositivi. Nel post-lockdown i bambini svolgono più attività in autonomia, seppur supervisionate e limitate nel tempo, ma l'atteggiamento genitoriale verso l'uso didattico delle tecnologie rimane ambivalente nonostante l'esperienza pandemica. Gli educatori e insegnanti, pur possedendo dispositivi personali, operano in contesti educativi con dotazioni tecnologiche limitate e utilizzano le tecnologie con i bambini prevalentemente per attività passive come l'ascolto di musica o la visione di video, anche se nel post-lockdown emergono attività più complesse come la ricerca di informazioni e l'elaborazione di contenuti multimediali. Entrambi i gruppi di adulti convergono sulla necessità di supervisione e controllo nell'uso dei dispositivi da parte dei bambini, evidenziando la persistente difficoltà nel trasformare le tecnologie da strumenti di fruizione passiva a opportunità di apprendimento attivo e significativo.
Una indagine esplorativa nei contesti educativi informali e formali / Bortolotti, Ilaria. - (2024), pp. 57-75.
Una indagine esplorativa nei contesti educativi informali e formali
Ilaria Bortolotti
2024
Abstract
Il capitolo presenta i risultati di due indagini empiriche condotte prima (2018-2019) e dopo (2022-2023) il lockdown pandemico, coinvolgendo 1136 genitori e 313 educatori/insegnanti di bambini 0-6 anni per analizzare l'uso delle tecnologie digitali nei contesti familiari ed educativi. Le ricerche rivelano che, nonostante l'ampia diffusione di dispositivi digitali nelle famiglie, i genitori mostrano una scarsa esperienza digitale, utilizzando le tecnologie principalmente per attività passive individuali come leggere notizie o accedere ai social network, mentre la mediazione con i figli si limita a fissare regole su tempi e tipologie di dispositivi. Nel post-lockdown i bambini svolgono più attività in autonomia, seppur supervisionate e limitate nel tempo, ma l'atteggiamento genitoriale verso l'uso didattico delle tecnologie rimane ambivalente nonostante l'esperienza pandemica. Gli educatori e insegnanti, pur possedendo dispositivi personali, operano in contesti educativi con dotazioni tecnologiche limitate e utilizzano le tecnologie con i bambini prevalentemente per attività passive come l'ascolto di musica o la visione di video, anche se nel post-lockdown emergono attività più complesse come la ricerca di informazioni e l'elaborazione di contenuti multimediali. Entrambi i gruppi di adulti convergono sulla necessità di supervisione e controllo nell'uso dei dispositivi da parte dei bambini, evidenziando la persistente difficoltà nel trasformare le tecnologie da strumenti di fruizione passiva a opportunità di apprendimento attivo e significativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


