Le questioni relative alla violenza di genere stanno ricevendo una crescente attenzione nel dibattito internazionale, con una volontà politica sempre più evidente – almeno a livello formale – di analizzare le cause strutturali della violenza e di adottare misure efficaci per contrastarla. Questo impegno si riflette nell’aumento di provvedimenti legislativi adottati negli ultimi anni sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, nonostante questi progressi, che si concentrano prevalentemente su alcune manifestazioni della violenza di genere, come il femminicidio, permane una lacuna significativa nel riconoscimento e nell’analisi della violenza contro le donne nei conflitti armati e delle sue ripercussioni a livello globale. La violenza di genere nei conflitti, infatti, è spesso trascurata dai governi dei paesi che non sono direttamente coinvolti, come dimostra la scarsità di strumenti giuridici nazionali che affrontano specificamente questo fenomeno. Eppure, le atrocità che le donne subiscono nelle zone di conflitto non si esauriscono in quei territori, ma generano conseguenze tangibili e complesse su scala globale, incidendo in diversi ambiti della sicurezza internazionale. Per citarne alcuni, la violenza che le donne subiscono in alcuni territori influisce inevitabilmente sulla tutela della salute pubblica, sulla lotta alla criminalità organizzata e alla tratta di esseri umani, sullo sfruttamento sessuale, sui flussi migratori e sulle richieste di asilo politico a livello internazionale. Tutti questi aspetti hanno un impatto significativo sulle politiche regionali, quali ad esempio quelle dell’Unione Europea, e statali. Da qui nasce l’urgenza di riconoscere e affrontare il fenomeno della violenza contro le donne nei conflitti in modo coordinato ed efficace, e non come una questione remota.
Discriminazione e violenza di genere nei contesti bellici / Barletta, Mariangela. - (2025), pp. 299-310. - BIBLIOTECA DI TESTI E STUDI.
Discriminazione e violenza di genere nei contesti bellici
Mariangela Barletta
2025
Abstract
Le questioni relative alla violenza di genere stanno ricevendo una crescente attenzione nel dibattito internazionale, con una volontà politica sempre più evidente – almeno a livello formale – di analizzare le cause strutturali della violenza e di adottare misure efficaci per contrastarla. Questo impegno si riflette nell’aumento di provvedimenti legislativi adottati negli ultimi anni sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, nonostante questi progressi, che si concentrano prevalentemente su alcune manifestazioni della violenza di genere, come il femminicidio, permane una lacuna significativa nel riconoscimento e nell’analisi della violenza contro le donne nei conflitti armati e delle sue ripercussioni a livello globale. La violenza di genere nei conflitti, infatti, è spesso trascurata dai governi dei paesi che non sono direttamente coinvolti, come dimostra la scarsità di strumenti giuridici nazionali che affrontano specificamente questo fenomeno. Eppure, le atrocità che le donne subiscono nelle zone di conflitto non si esauriscono in quei territori, ma generano conseguenze tangibili e complesse su scala globale, incidendo in diversi ambiti della sicurezza internazionale. Per citarne alcuni, la violenza che le donne subiscono in alcuni territori influisce inevitabilmente sulla tutela della salute pubblica, sulla lotta alla criminalità organizzata e alla tratta di esseri umani, sullo sfruttamento sessuale, sui flussi migratori e sulle richieste di asilo politico a livello internazionale. Tutti questi aspetti hanno un impatto significativo sulle politiche regionali, quali ad esempio quelle dell’Unione Europea, e statali. Da qui nasce l’urgenza di riconoscere e affrontare il fenomeno della violenza contro le donne nei conflitti in modo coordinato ed efficace, e non come una questione remota.| File | Dimensione | Formato | |
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