Il contributo si propone di analizzare una commedia inedita, anepigrafa e mancante di finale, tràdita da un unico testimone manoscritto, il codice miscellaneo H XI 51 della Biblioteca Comunale di Siena. La commedia è attribuita a Bellisario Bulgarini (1539-1619), eminente intellettuale, attivo all’interno di diverse accademie senesi, come quella degli Accesi e quella degli Intronati. Figura poliedrica e dai molteplici interessi, Bulgarini diede alle stampe solo alcune opere, in particolare i suoi trattati riguardanti la polemica sulla Commedia dantesca; rimasero invece inediti la maggior parte dei suoi numerosi componimenti lirici e l’imponente epistolario, che lo collega ai più importanti letterati dell’epoca (tra gli altri, ricordiamo Adriano Politi, Scipione Bargagli, Diomede Borghesi, Battista Guarini). Per quanto riguarda la sua produzione teatrale, solo una commedia firmata da Bulgarini, Gli Scambi, fu portata in scena nel 1575 e stampata nel 1611. Non si hanno invece notizie di altre opere teatrali, fatta eccezione per la commedia incompiuta oggetto di questo contributo, certamente da ricondurre al contesto accademico senese, in cui i testi drammatici prevedevano una partecipazione collettiva alla creazione stessa delle opere da rappresentare. Ciò si inscrive in un contesto cittadino molto particolare, che eredita una consolidata ritualità festiva che privilegiava la comunicazione orale sin dal medioevo, e mette al centro della sua urbanità lo spettacolo, eleggendo il teatro come veicolo principe di una forte identità cittadina. Il contributo intende prendere in esame tale commedia inedita: ci si concentra anzitutto sulla struttura della trama e sull’analisi dei personaggi, rintracciando le possibili fonti utilizzate come modello, e inserendo l’opera nel contesto della più ampia produzione teatrale intronatica; inoltre, si stabilisce un arco cronologico plausibile per la composizione del testo e, sulla base di indagini di carattere filologico e stilistico, si discute la correttezza della sua attribuzione a Bulgarini; infine, si propone un’ipotesi che spieghi le ragioni che hanno condotto l’autore a non pubblicare la commedia e a interromperla a uno stadio piuttosto avanzato. Il contributo mira così a gettare nuova luce su un personaggio oggi trascurato, ma tutt’altro che secondario nel panorama culturale di secondo Cinquecento, e soprattutto a ragionare sulle caratteristiche formali, contenutistiche e ideologiche di una commedia incompiuta e a tutt’oggi dimenticata.
Nozze e uova: una commedia incompiuta attribuita a Bellisario Bulgarini / Mele, Sara. - (2025), pp. 61-72.
Nozze e uova: una commedia incompiuta attribuita a Bellisario Bulgarini
Sara Mele
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2025
Abstract
Il contributo si propone di analizzare una commedia inedita, anepigrafa e mancante di finale, tràdita da un unico testimone manoscritto, il codice miscellaneo H XI 51 della Biblioteca Comunale di Siena. La commedia è attribuita a Bellisario Bulgarini (1539-1619), eminente intellettuale, attivo all’interno di diverse accademie senesi, come quella degli Accesi e quella degli Intronati. Figura poliedrica e dai molteplici interessi, Bulgarini diede alle stampe solo alcune opere, in particolare i suoi trattati riguardanti la polemica sulla Commedia dantesca; rimasero invece inediti la maggior parte dei suoi numerosi componimenti lirici e l’imponente epistolario, che lo collega ai più importanti letterati dell’epoca (tra gli altri, ricordiamo Adriano Politi, Scipione Bargagli, Diomede Borghesi, Battista Guarini). Per quanto riguarda la sua produzione teatrale, solo una commedia firmata da Bulgarini, Gli Scambi, fu portata in scena nel 1575 e stampata nel 1611. Non si hanno invece notizie di altre opere teatrali, fatta eccezione per la commedia incompiuta oggetto di questo contributo, certamente da ricondurre al contesto accademico senese, in cui i testi drammatici prevedevano una partecipazione collettiva alla creazione stessa delle opere da rappresentare. Ciò si inscrive in un contesto cittadino molto particolare, che eredita una consolidata ritualità festiva che privilegiava la comunicazione orale sin dal medioevo, e mette al centro della sua urbanità lo spettacolo, eleggendo il teatro come veicolo principe di una forte identità cittadina. Il contributo intende prendere in esame tale commedia inedita: ci si concentra anzitutto sulla struttura della trama e sull’analisi dei personaggi, rintracciando le possibili fonti utilizzate come modello, e inserendo l’opera nel contesto della più ampia produzione teatrale intronatica; inoltre, si stabilisce un arco cronologico plausibile per la composizione del testo e, sulla base di indagini di carattere filologico e stilistico, si discute la correttezza della sua attribuzione a Bulgarini; infine, si propone un’ipotesi che spieghi le ragioni che hanno condotto l’autore a non pubblicare la commedia e a interromperla a uno stadio piuttosto avanzato. Il contributo mira così a gettare nuova luce su un personaggio oggi trascurato, ma tutt’altro che secondario nel panorama culturale di secondo Cinquecento, e soprattutto a ragionare sulle caratteristiche formali, contenutistiche e ideologiche di una commedia incompiuta e a tutt’oggi dimenticata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


