Il contributo analizza l’attività progettuale svolta da Angiolo Mazzoni in Colombia tra il 1948 e il 1963, successivamente alla sua rimozione dal ruolo di Ispettore capo delle Ferrovie dello Stato italiane per la nota compromissione con il regime fascista. L’architetto, già famoso per le sue realizzazioni pubbliche, si trasferì in Sudamerica dove avviò una nuova fase professionale, dapprima accademica e poi operativa, all’interno del Ministerio de Obras Públicas. In un contesto dominato da influenze locali, coloniali e moderniste, Mazzoni elaborò numerosi progetti urbani e architettonici – in gran parte non realizzati – che riflettono un continuo dialogo tra le sue radici italiane e il nuovo ambiente culturale e politico colombiano. Tra i principali interventi si ricordano il piano per il Barrio La Candelaria, la Stazione Centrale di Bogotá, la Plaza de los Héroes e diversi edifici religiosi, tra cui la Cattedrale di Barranquilla. Le opere, sebbene spesso rimaste sulla carta, mostrano una persistente tensione tra monumentalità e modernità, tra retaggi futuristi e adattamenti vernacolari, configurandosi come esiti di un linguaggio architettonico colto ma anacronistico. Il ritorno in Italia nel 1963 sancisce la conclusione di un’esperienza esemplare nel contesto dell’emigrazione intellettuale del dopoguerra.
I progetti di Angiolo Mazzoni in Colombia / Lanzetta, Alessandro. - (2025), pp. 32-33. - DIAP PRINT.
I progetti di Angiolo Mazzoni in Colombia
Alessandro Lanzetta
2025
Abstract
Il contributo analizza l’attività progettuale svolta da Angiolo Mazzoni in Colombia tra il 1948 e il 1963, successivamente alla sua rimozione dal ruolo di Ispettore capo delle Ferrovie dello Stato italiane per la nota compromissione con il regime fascista. L’architetto, già famoso per le sue realizzazioni pubbliche, si trasferì in Sudamerica dove avviò una nuova fase professionale, dapprima accademica e poi operativa, all’interno del Ministerio de Obras Públicas. In un contesto dominato da influenze locali, coloniali e moderniste, Mazzoni elaborò numerosi progetti urbani e architettonici – in gran parte non realizzati – che riflettono un continuo dialogo tra le sue radici italiane e il nuovo ambiente culturale e politico colombiano. Tra i principali interventi si ricordano il piano per il Barrio La Candelaria, la Stazione Centrale di Bogotá, la Plaza de los Héroes e diversi edifici religiosi, tra cui la Cattedrale di Barranquilla. Le opere, sebbene spesso rimaste sulla carta, mostrano una persistente tensione tra monumentalità e modernità, tra retaggi futuristi e adattamenti vernacolari, configurandosi come esiti di un linguaggio architettonico colto ma anacronistico. Il ritorno in Italia nel 1963 sancisce la conclusione di un’esperienza esemplare nel contesto dell’emigrazione intellettuale del dopoguerra.| File | Dimensione | Formato | |
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