L’intervento affronta il tema della ricostruzione del quadriportico della basilica antica di San Pietro in Vaticano tra il Quattrocento e il Cinquecento, un’architettura scomparsa e non più documentabile tramite rilievo o osservazione diretta. L’analisi si basa su un sistema di fonti eterogenee – iconografiche e testuali – utili a ricostruire relazioni spaziali, funzioni e configurazioni degli edifici che lo componevano. Punto di partenza è la pianta di Tiberio Alfarano stampata da Natale Bonifacio nel 1590 e il suo ruolo nella storia editoriale delle rappresentazioni della basilica antica: l’impostazione del quadriportico, idealizzata dal chierico nella seconda metà del Cinquecento, permarrà fino all’avvento della storiografia moderna, con le prime ricostruzioni di Paul Marie Letarouilly, i disegni pubblicati da Heinrich von Geymüller e le ampie ricerche documentarie condotte negli archivi vaticani tra Ottocento e primo Novecento. La pianta, base imprescindibile per la conoscenza del San Pietro antico, va confrontata criticamente con altre fonti a stampa coeve, a partire dalle piante di Roma di Bufalini e di Dupérac che descrivono una situazione più aderente alla realtà dell’epoca, ma anche con un più ampio corpus di materiali – disegni romani e fiorentini realizzati per studiare o rilevare parti della basilica antica, descrizioni rinvenute in testi a stampa e manoscritti, libri d’archivio. L’obiettivo non è evocativo, ma analitico: il metodo, fondato sull’intersezione tra parole e immagini, tra lettura archivistica e rappresentazione grafica, consente di verificare coerentemente l’edificazione del quadriportico nel contesto urbano vaticano per restituire, attraverso il disegno, la forma e il senso di uno spazio oggi perduto.
Il quadriportico della basilica di San Pietro in Vaticano tra fonti e rappresentazione / Sposato, Andrea Romano. - (2025). (Intervento presentato al convegno Seminari interdisciplinari del Dottorato in Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura tenutosi a Rome, Italy).
Il quadriportico della basilica di San Pietro in Vaticano tra fonti e rappresentazione
ANDREA ROMANO SPOSATO
2025
Abstract
L’intervento affronta il tema della ricostruzione del quadriportico della basilica antica di San Pietro in Vaticano tra il Quattrocento e il Cinquecento, un’architettura scomparsa e non più documentabile tramite rilievo o osservazione diretta. L’analisi si basa su un sistema di fonti eterogenee – iconografiche e testuali – utili a ricostruire relazioni spaziali, funzioni e configurazioni degli edifici che lo componevano. Punto di partenza è la pianta di Tiberio Alfarano stampata da Natale Bonifacio nel 1590 e il suo ruolo nella storia editoriale delle rappresentazioni della basilica antica: l’impostazione del quadriportico, idealizzata dal chierico nella seconda metà del Cinquecento, permarrà fino all’avvento della storiografia moderna, con le prime ricostruzioni di Paul Marie Letarouilly, i disegni pubblicati da Heinrich von Geymüller e le ampie ricerche documentarie condotte negli archivi vaticani tra Ottocento e primo Novecento. La pianta, base imprescindibile per la conoscenza del San Pietro antico, va confrontata criticamente con altre fonti a stampa coeve, a partire dalle piante di Roma di Bufalini e di Dupérac che descrivono una situazione più aderente alla realtà dell’epoca, ma anche con un più ampio corpus di materiali – disegni romani e fiorentini realizzati per studiare o rilevare parti della basilica antica, descrizioni rinvenute in testi a stampa e manoscritti, libri d’archivio. L’obiettivo non è evocativo, ma analitico: il metodo, fondato sull’intersezione tra parole e immagini, tra lettura archivistica e rappresentazione grafica, consente di verificare coerentemente l’edificazione del quadriportico nel contesto urbano vaticano per restituire, attraverso il disegno, la forma e il senso di uno spazio oggi perduto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


