La métaphysique platonicienne de l’esprit chez Jacobi et Reinhold

Il saggio tratta della matrice platonica come ispirazione del realismo tedesco a inizio Ottocento, seguendone le diverse declinazioni nel confronto tra Karl Leonhard Reinhold e Friedrich Heinrich Jacobi, i quali hanno come interlocutore il fondatore del realismo logico, Christoph Gottfried Bardili. Il tema platonico dell’unità serve da base per Reinhold per concepire il pensiero come ripetibilità infinita, per Jacobi, viceversa, per opporre all’infinita iterazione come caos la misura come ciò che dà ordine e forma al mondo e consente di pensare la relazione dell’umano al divino. Il confronto tra Reinhold e Jacobi, sia pure sotterraneo, continua a svolgersi sotto il segno di Platone relativamente alla possibilità di pensare l’accesso all’unità nella forma della visione del mondo delle idee, come ciò che può essere definito anche in termini di “fede” per via della sua immediatezza non razionalizzabile, oppure, come ritiene Reinhold in senso critico verso Jacobi, dovendosi sottoporre alla critica razionale nella forma di una critica del linguaggio