L’Italia, per quasi due millenni, è stato l’unico paese del continente europeo a intrattenere re- lazioni dirette o indirette con il vasto impero cinese. Attraverso il continente eurasiatico, go- vernato per secoli dall’impero cinese in Oriente e da quello romano e poi cristiano in Occidente, viaggiarono merci e notizie accendendo fanta- sia e curiosità reciproche. Assai poco giunsero i cinesi dalle nostre parti e fummo soprattutto noi ad andare a trovarli, comunque loro riusci- rono a sapere di noi e noi di loro. In Cina, nel Trecento, arrivarono i viaggiatori europei, qua- si tutti italiani, così come lo erano i missionari cristiani alla corte mongola. Mentre in Europa Marco Polo faceva sognare l’Occidente, la Cina invece si appassionava solo per un maestoso cavallo nero giunto da Napoli. Furono in se- guito i missionari gesuiti, anch’essi italiani, a far conoscere in Cina la nascente scienza rinasci- mentale, poi toccò alla letteratura e alla storia risorgimentale italiana alimentare la passione dei primi riformatori cinesi. Il volume racconta per la prima volta questa storia dal punto di vista degli studiosi cinesi: siamo noi l’oggetto di interesse e non loro, in una sorta di esotismo al contrario che rivela punti di vista sorprendenti sulle relazioni fra la Cina e l’Italia. Un’occasione di lettura che è come se ci facesse guardare la storia del nostro mondo con gli ‘occhiali a mandorla’ degli altri.
L’Italia vista dalla Cina, Storia dei rapporti culturali tra i due paesi / Masini, Federico; Xiping, Zhang. - (2025). [10.13133/9788893773546]
L’Italia vista dalla Cina, Storia dei rapporti culturali tra i due paesi
Federico Masini;
2025
Abstract
L’Italia, per quasi due millenni, è stato l’unico paese del continente europeo a intrattenere re- lazioni dirette o indirette con il vasto impero cinese. Attraverso il continente eurasiatico, go- vernato per secoli dall’impero cinese in Oriente e da quello romano e poi cristiano in Occidente, viaggiarono merci e notizie accendendo fanta- sia e curiosità reciproche. Assai poco giunsero i cinesi dalle nostre parti e fummo soprattutto noi ad andare a trovarli, comunque loro riusci- rono a sapere di noi e noi di loro. In Cina, nel Trecento, arrivarono i viaggiatori europei, qua- si tutti italiani, così come lo erano i missionari cristiani alla corte mongola. Mentre in Europa Marco Polo faceva sognare l’Occidente, la Cina invece si appassionava solo per un maestoso cavallo nero giunto da Napoli. Furono in se- guito i missionari gesuiti, anch’essi italiani, a far conoscere in Cina la nascente scienza rinasci- mentale, poi toccò alla letteratura e alla storia risorgimentale italiana alimentare la passione dei primi riformatori cinesi. Il volume racconta per la prima volta questa storia dal punto di vista degli studiosi cinesi: siamo noi l’oggetto di interesse e non loro, in una sorta di esotismo al contrario che rivela punti di vista sorprendenti sulle relazioni fra la Cina e l’Italia. Un’occasione di lettura che è come se ci facesse guardare la storia del nostro mondo con gli ‘occhiali a mandorla’ degli altri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


