Alcune riflessioni sul diritto all'affettività delle persone detenute

Starting from the constitutional basis of the right to emotional relationships of persons detained in prison, the contribution highlights the intrinsic limitations of the bonus permit, an institution governed by prison regulations, which has long been responsible for the exercise of this right. On this basis, it focuses on the recent reversal of the Constitutional Court (judgment 2024 no. 10), which recognised the subjective right of prisoners to confidential visits with their family members, in line with the position already taken by the European Court of Human Rights and which, in 2025, the Criminal Court of Cassation also complied. The work concludes with an examination of the first guidelines adopted on 11 April 2025 by the Department of Prison Administration for the concrete implementation of the recognition of the right to emotional ties within Italian prisons.

Il contributo partendo dal fondamento costituzionale del diritto all'affettività delle persone detenute in carcere pone in rilievo i limiti intrinseci del permesso premio, istituto disciplinato dalle norme sull'ordinamento penitenziario, al quale è stato per lungo tempo demandato l'esercizio di tale diritto. Sulla base di tali premesse esso si concentra sul recente revirement della Corte costituzionale (sentenza 2024 n. 10) grazie al quale è stato riconosciuto il diritto soggettivo dei detenuti alla fruizione di colloqui riservati con i propri familiari, in linea con quanto già sostenuto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo ed al quale, nel 2025, si è anche conformata la Corte di cassazione penale. Il lavoro si conclude con la disamina delle prime linee guida adottate l'11 aprile 2025 dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per l'avvio, in concreto, del riconoscimento del diritto all'affettività all'interno degli istituti penitenziari italiani.