Il saggio analizza in modo approfondito la ricezione dell’opera di Stanisław Lem in Italia, evidenziando i fattori extratestuali che ne hanno condizionato la diffusione, come la marginalità percepita della letteratura polacca e la classificazione della fantascienza come genere minore. L’autrice ricostruisce la storia editoriale italiana di Lem a partire dagli anni ’60, quando le sue prime opere furono tradotte indirettamente (spesso dal tedesco o dall’inglese) e pubblicate con scarso rigore traduttivo e scarsa attenzione filologica. Vengono denunciate numerose approssimazioni, errori, semplificazioni e modifiche arbitrarie nelle prime traduzioni italiane, dovute alla scarsa preparazione dei traduttori e a pratiche editoriali discutibili. Solo dagli anni 2000, con l’ingresso di traduttori esperti e slavisti competenti, le traduzioni iniziano a riflettere con maggiore fedeltà la complessità linguistica e stilistica di Lem. L’autrice indica le recenti iniziative editoriali (Mondadori, Sellerio, Voland, Bollati Boringhieri) e sottolinea l'importanza crescente dell’opera di Lem nel panorama letterario italiano. Tuttavia, l’articolo evidenzia anche persistenti lacune: alcune opere circolano ancora in vecchie versioni scadenti, molte edizioni sono di difficile reperibilità e la critica accademica italiana è ancora poco sviluppata. Il saggio si conclude auspicando una maggiore attenzione critica e traduttiva verso l’autore polacco, riconosciuto ormai a livello internazionale come un classico della letteratura contemporanea.
Qualche considerazione preliminare sulla ricezione di Stanisław Lem in Italia / Wozniak, Monika Malgorzata. - (2025), pp. 7-29. - LABORATORIO EST/OVEST.
Qualche considerazione preliminare sulla ricezione di Stanisław Lem in Italia
Monika Malgorzata Wozniak
2025
Abstract
Il saggio analizza in modo approfondito la ricezione dell’opera di Stanisław Lem in Italia, evidenziando i fattori extratestuali che ne hanno condizionato la diffusione, come la marginalità percepita della letteratura polacca e la classificazione della fantascienza come genere minore. L’autrice ricostruisce la storia editoriale italiana di Lem a partire dagli anni ’60, quando le sue prime opere furono tradotte indirettamente (spesso dal tedesco o dall’inglese) e pubblicate con scarso rigore traduttivo e scarsa attenzione filologica. Vengono denunciate numerose approssimazioni, errori, semplificazioni e modifiche arbitrarie nelle prime traduzioni italiane, dovute alla scarsa preparazione dei traduttori e a pratiche editoriali discutibili. Solo dagli anni 2000, con l’ingresso di traduttori esperti e slavisti competenti, le traduzioni iniziano a riflettere con maggiore fedeltà la complessità linguistica e stilistica di Lem. L’autrice indica le recenti iniziative editoriali (Mondadori, Sellerio, Voland, Bollati Boringhieri) e sottolinea l'importanza crescente dell’opera di Lem nel panorama letterario italiano. Tuttavia, l’articolo evidenzia anche persistenti lacune: alcune opere circolano ancora in vecchie versioni scadenti, molte edizioni sono di difficile reperibilità e la critica accademica italiana è ancora poco sviluppata. Il saggio si conclude auspicando una maggiore attenzione critica e traduttiva verso l’autore polacco, riconosciuto ormai a livello internazionale come un classico della letteratura contemporanea.| File | Dimensione | Formato | |
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