La promenade architecturale di Luigi Moretti sul litorale tirrenico

La Saracena, designed by Luigi Moretti between 1955 and 1957 in Santa Marinella, represents one of the most complex and poetic syntheses of architecture, nature, and the historical memory of the Mediterranean landscape. Set within a coastal context, the villa takes shape as an aristocratic “refuge-house,” closed off from the city and open to the sea, evoking models of the Roman domus and Eastern influences. The building, articulated along a longitudinal axis, unfolds through a dynamic sequence of domestic and perceptual spaces that gradually lead toward the marine horizon. Conceived as a plastic, fluid, and tactile organism, the house merges matter and form in a continuous dialogue between spontaneity and design control, between memory and innovation. Through the use of textured surfaces and almost sculptural architectural gestures, Moretti defines a work rich in symbolism, where architecture becomes a sensitive experience — a place of narration and intimacy.

La Saracena, progettata da Luigi Moretti tra il 1955 e il 1957 a Santa Marinella, rappresenta una delle più complesse e poetiche sintesi tra architettura, natura e memoria storica del paesaggio mediterraneo. Inserita in un contesto costiero, la villa si configura come una "casa-rifugio" aristocratica, chiusa verso la città e aperta verso il mare, evocando modelli della domus romana e influenze orientali. L’edificio, articolato lungo un asse longitudinale, si sviluppa attraverso una sequenza dinamica di spazi domestici e percettivi che conducono gradualmente all’orizzonte marino. Concepita come un organismo plastico, fluido e tattile, la casa fonde materia e forma in un continuo dialogo tra spontaneità e controllo progettuale, tra memoria e innovazione. Attraverso l’uso di superfici materiche e gesti architettonici quasi scultorei, Moretti definisce un’opera carica di simbolismo, in cui l’architettura si fa esperienza sensibile, luogo di narrazione e di intimità.