Morfo-tipologia e prestazioni dei gusci sottili in cemento armato: forma e struttura negli HP a timpano del XX secolo

L’elaborazione di strategie efficienti per la tutela, il recupero e la valorizzazione dell’esteso ed eterogeneo patrimonio architettonico dei gusci sottili in cemento armato ereditato dal XX secolo può trarre indubbio vantaggio dalla maggiore consapevolezza dei ricercatori riguardo all’importanza di affiancare ai metodi delle discipline architettoniche, come la ricerca storica e tecnologica, quelli delle discipline dell’ingegneria civile, tra le quali la meccanica e la scienza dei materiali. Grazie all’introduzione degli strumenti di modellazione digitale parametrica e alla loro integrazione con gli algoritmi per il calcolo meccanico è stato possibile, in anni recenti, far confluire in un unico processo le competenze maturate da studiosi di diversi settori, al fine di approfondire la correlazione tra le scelte morfo-tipologiche e gli esiti meccanici per molteplici tipologie strutturali. In questo contesto, i gusci sottili costituiti da falde di paraboloide iperbolico (HP o hypar) si distinguono come caso studio d’interesse, non solo per la loro diffusa applicazione durante il secolo scorso e per il rilievo di alcuni esiti architettonici2. La loro intrinseca natura parametrica è infatti anche appropriata per la verifica di percorsi metodologici che includano l’impiego di strumenti digitali contemporanei, che coniughino nella fase speditiva di progettazione preliminare il controllo della forma con la verifica del comportamento meccanico. Combinando ricerche storiche, strumenti di modellazione parametrica e analisi strutturale, l’articolo presenta un processo metodologico che permette di indagare in modo speditivo come alcune scelte operate su combinazioni di specifici fattori geometrici incidano sulle prestazioni globali delle coperture a guscio sottile, in particolare per quelle composte da falde di HP disposte “a timpano”, nonché sull’opportunità di una loro ottimizzazione in fase costruttiva. Rileggendo gli studi del passato con la consapevolezza delle possibilità offerte dagli strumenti digitali contemporanei, il processo metodologico presentato in questo studio contribuisce a porre le basi per indagare gli esiti di alcune progettazioni autoriali e a favorire un approccio più consapevole alla loro conservazione e recupero.