Questa raccolta di saggi di Norbert Elias, curati e tradotti da Donatella Capaldi, estende il corpus disponibile in italiano di uno tra i più grandi sociologi del Novecento. La sua visione dei rapporti sociali come rete di interconnessioni fra individui e gruppi, in continua trasformazione, è estremamente attuale, soprattutto per il metodo adottato da Elias, il quale individuò l’emergere di figure di conflitto e di controllo, con¬nesse a dinamiche collettive intra- e interstatali, entro un processo di sviluppo a lungo termine. La ricostruzione dello stretto intreccio fra psicogenesi e sociogenesi delle forme sociali, in contrasto con la “pre¬sentificazione” dilagante nelle ricerche sociologiche, spinse l’autore ad approfondire la teoria della civilizzazione, con i relativi meccanismi di autocontrollo degli affetti e del comportamento, e in particolare il tema della convivenza ambivalente tra civilizzazione e de-civilizzazione. Tale doppia tensione influenzerebbe, lungo tutto il corso delle società uma¬ne, sia i paradigmi della conoscenza e del rapporto uomo-natura, sia i processi di formazione dello Stato e dell’idea di “nazione”. In questo scenario, la riflessione di Elias si rivolse quindi all’utopia: è ancora possibile immaginare una società futura meno oppressa da in¬giustizie e sopraffazione? O dopo la distruzione delle guerre mondiali la prospettiva è ormai distopica? L’indagine su Thomas More divenne cru¬ciale, portandolo ad anticipare la centralità dei conflitti che orientano gli Stati verso la formazione di entità sovranazionali. Norbert Elias (1897-1990), sociologo ebreo nato a Breslavia, iniziò la sua carriera scientifica a Heidelberg e Francoforte sul Meno, ma fu costretto ad allontanarsi dalla Germania nel 1933, trovando rifugio in Inghilterra, ai margini della comunità accademica. Docente dal 1954 all’Università di Leicester e dal 1962 all’Università del Ghana (Legon, Accra), tornò a insegnare nei Paesi Bassi e in Germania dal 1965. Le sue opere più importanti – Il processo di civilizzazione, La società di corte e La società degli individui – furono scritte negli anni Trenta, ma divennero celebri solo negli anni Settanta e sono state tradotte in oltre venti lingue.

Natura, conoscenza, utopia / Capaldi, Donatella. - (2025), pp. 117-323. - NAUTILUS.

Natura, conoscenza, utopia

Donatella Capaldi
2025

Abstract

Questa raccolta di saggi di Norbert Elias, curati e tradotti da Donatella Capaldi, estende il corpus disponibile in italiano di uno tra i più grandi sociologi del Novecento. La sua visione dei rapporti sociali come rete di interconnessioni fra individui e gruppi, in continua trasformazione, è estremamente attuale, soprattutto per il metodo adottato da Elias, il quale individuò l’emergere di figure di conflitto e di controllo, con¬nesse a dinamiche collettive intra- e interstatali, entro un processo di sviluppo a lungo termine. La ricostruzione dello stretto intreccio fra psicogenesi e sociogenesi delle forme sociali, in contrasto con la “pre¬sentificazione” dilagante nelle ricerche sociologiche, spinse l’autore ad approfondire la teoria della civilizzazione, con i relativi meccanismi di autocontrollo degli affetti e del comportamento, e in particolare il tema della convivenza ambivalente tra civilizzazione e de-civilizzazione. Tale doppia tensione influenzerebbe, lungo tutto il corso delle società uma¬ne, sia i paradigmi della conoscenza e del rapporto uomo-natura, sia i processi di formazione dello Stato e dell’idea di “nazione”. In questo scenario, la riflessione di Elias si rivolse quindi all’utopia: è ancora possibile immaginare una società futura meno oppressa da in¬giustizie e sopraffazione? O dopo la distruzione delle guerre mondiali la prospettiva è ormai distopica? L’indagine su Thomas More divenne cru¬ciale, portandolo ad anticipare la centralità dei conflitti che orientano gli Stati verso la formazione di entità sovranazionali. Norbert Elias (1897-1990), sociologo ebreo nato a Breslavia, iniziò la sua carriera scientifica a Heidelberg e Francoforte sul Meno, ma fu costretto ad allontanarsi dalla Germania nel 1933, trovando rifugio in Inghilterra, ai margini della comunità accademica. Docente dal 1954 all’Università di Leicester e dal 1962 all’Università del Ghana (Legon, Accra), tornò a insegnare nei Paesi Bassi e in Germania dal 1965. Le sue opere più importanti – Il processo di civilizzazione, La società di corte e La società degli individui – furono scritte negli anni Trenta, ma divennero celebri solo negli anni Settanta e sono state tradotte in oltre venti lingue.
2025
Natura, conoscenza, utopia
979-12-5615-063-2
sociologia; natura; conoscenza; stato-nazione; utopia
02 Pubblicazione su volume::02e Traduzione in volume
Natura, conoscenza, utopia / Capaldi, Donatella. - (2025), pp. 117-323. - NAUTILUS.
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