In un panorama mediatico in continua evoluzione, il giornalismo si trova in bilico tra nuove opportunità e profonde incertezze. Il digitale ha rivoluzionato la diffusione delle notizie, offrendo strumenti innovativi per raccontare storie e raggiungere pubblici globali. Tuttavia, oggi, all’idea originaria di un World Wide Web accessibile a tutti, si contrappone l’ascesa di grandi piattaforme centralizzate, che favoriscono contenuti immediati e ad alto impatto emotivo, a scapito di quelli più complessi, che richiedono maggiore attenzione ed elaborazione cognitiva. Questa rivoluzione tecnologica non riguarda solo il giornalismo, ma ha trasformato profondamente la nostra società, ridefinendo il modo in cui viviamo, comunichiamo e comprendiamo il mondo. Le testate giornalistiche, chiamate a competere in un ecosistema affollato e dominato dalle logiche delle piattaforme, devono adattarsi a nuove regole del gioco: il successo non dipende solo dall’autorevolezza, ma anche dalla capacità di catturare l’attenzione in un flusso costante di contenuti. La presente scheda si concentra su un caso emblematico: la narrazione del fenomeno migratorio da parte di sei principali testate giornalistiche italiane e la reazione del pubblico online. Attraverso l’analisi di un dataset di 180 post pubblicati su Facebook, si esaminerà come cinque diverse tecniche giornalistiche raccontino il tema dell’immigrazione e quali dinamiche emergano nelle interazioni sul Social network. In particolare, si misurerà il livello di engagement (espresso in termini di reazioni), commenti e condivisioni, per comprendere se e in che modo la narrazione adottata dalle testate giornalistiche abbia un risvolto nelle dinamiche di engagement e con quali implicazioni per la percezione collettiva del fenomeno migratorio.
Informazione in bilico: il ruolo del giornalismo nell’era delle piattaforme / Bonetti, Anita. - (2025), pp. 715-728.
Informazione in bilico: il ruolo del giornalismo nell’era delle piattaforme
Bonetti, Anita
2025
Abstract
In un panorama mediatico in continua evoluzione, il giornalismo si trova in bilico tra nuove opportunità e profonde incertezze. Il digitale ha rivoluzionato la diffusione delle notizie, offrendo strumenti innovativi per raccontare storie e raggiungere pubblici globali. Tuttavia, oggi, all’idea originaria di un World Wide Web accessibile a tutti, si contrappone l’ascesa di grandi piattaforme centralizzate, che favoriscono contenuti immediati e ad alto impatto emotivo, a scapito di quelli più complessi, che richiedono maggiore attenzione ed elaborazione cognitiva. Questa rivoluzione tecnologica non riguarda solo il giornalismo, ma ha trasformato profondamente la nostra società, ridefinendo il modo in cui viviamo, comunichiamo e comprendiamo il mondo. Le testate giornalistiche, chiamate a competere in un ecosistema affollato e dominato dalle logiche delle piattaforme, devono adattarsi a nuove regole del gioco: il successo non dipende solo dall’autorevolezza, ma anche dalla capacità di catturare l’attenzione in un flusso costante di contenuti. La presente scheda si concentra su un caso emblematico: la narrazione del fenomeno migratorio da parte di sei principali testate giornalistiche italiane e la reazione del pubblico online. Attraverso l’analisi di un dataset di 180 post pubblicati su Facebook, si esaminerà come cinque diverse tecniche giornalistiche raccontino il tema dell’immigrazione e quali dinamiche emergano nelle interazioni sul Social network. In particolare, si misurerà il livello di engagement (espresso in termini di reazioni), commenti e condivisioni, per comprendere se e in che modo la narrazione adottata dalle testate giornalistiche abbia un risvolto nelle dinamiche di engagement e con quali implicazioni per la percezione collettiva del fenomeno migratorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


