L’attenzione all’accoglienza di alunne e alunni provenienti da contesti migratori è, per la scuola italiana, un fatto relativamente recente, la cui regolamentazione si è resa necessaria a partire dalla fine degli anni Ottanta, date le dimensioni quantitative e le connotazioni qualitative assunte dal fenomeno migratorio. Il contesto scolastico italiano si era già confrontato, almeno vent’anni prima, con il tema dell’integrazione e dell’inclusione, attraverso l’applicazione della legge 30 marzo 1971, n. 118, e della legge 517/1977 consolidate, poi, dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104. Secondo tali dispositivi giuridici per i soggetti portatori di handicap (così erano definiti allora) l’istruzione dell’obbligo deve avvenire «nelle classi normali della scuola pubblica» (legge 118/1971, art. 28) e non in classi o scuole speciali, com’era avvenuto sino a quel momento. L’Italia è stato uno dei primi paesi in Europa a cogliere e ad affrontare la sfida dell’integrazione e ad abbracciare un approccio per inclusione o “unidirezionale” (caratterizzato da politiche educative e prassi di attuazione che tendono a inserire quasi tutti gli alunni nel sistema scolastico ordinario) e rimane, a tutt’oggi, uno dei pochi paesi europei ad adottare tale approccio. La sfida dell’inclusione non riguarda solo il tema della disabilità, ma, più in generale, come noto, l’area eterogenea e ampia dello svantaggio che comprende alunne e alunni con bes (cfr. Warnock, 1978; unesco, 1994; unesco-oecd, 1997; cfr. anche la C.M. 6 marzo 2013, n. 8). Tale categoria include oggi, in Italia, tre ampie e, a loro volta composite, sottocategorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. In questo capitolo si analizzano le modalità di accoglienza e di inclusione delle allieve e degli allievi con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e, in particolare, delle allieve e degli allievi provenienti da contesti migratori.
L’inclusione delle alunne e degli alunni provenienti da contesti migratori / Szpunar, Giordana. - (2025), pp. 199-260. - STUDI SUPERIORI.
L’inclusione delle alunne e degli alunni provenienti da contesti migratori
Giordana Szpunar
2025
Abstract
L’attenzione all’accoglienza di alunne e alunni provenienti da contesti migratori è, per la scuola italiana, un fatto relativamente recente, la cui regolamentazione si è resa necessaria a partire dalla fine degli anni Ottanta, date le dimensioni quantitative e le connotazioni qualitative assunte dal fenomeno migratorio. Il contesto scolastico italiano si era già confrontato, almeno vent’anni prima, con il tema dell’integrazione e dell’inclusione, attraverso l’applicazione della legge 30 marzo 1971, n. 118, e della legge 517/1977 consolidate, poi, dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104. Secondo tali dispositivi giuridici per i soggetti portatori di handicap (così erano definiti allora) l’istruzione dell’obbligo deve avvenire «nelle classi normali della scuola pubblica» (legge 118/1971, art. 28) e non in classi o scuole speciali, com’era avvenuto sino a quel momento. L’Italia è stato uno dei primi paesi in Europa a cogliere e ad affrontare la sfida dell’integrazione e ad abbracciare un approccio per inclusione o “unidirezionale” (caratterizzato da politiche educative e prassi di attuazione che tendono a inserire quasi tutti gli alunni nel sistema scolastico ordinario) e rimane, a tutt’oggi, uno dei pochi paesi europei ad adottare tale approccio. La sfida dell’inclusione non riguarda solo il tema della disabilità, ma, più in generale, come noto, l’area eterogenea e ampia dello svantaggio che comprende alunne e alunni con bes (cfr. Warnock, 1978; unesco, 1994; unesco-oecd, 1997; cfr. anche la C.M. 6 marzo 2013, n. 8). Tale categoria include oggi, in Italia, tre ampie e, a loro volta composite, sottocategorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. In questo capitolo si analizzano le modalità di accoglienza e di inclusione delle allieve e degli allievi con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e, in particolare, delle allieve e degli allievi provenienti da contesti migratori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


