Il contributo si inserisce nel più ampio dibattito sulla qualità degli spazi detentivi, rilanciato in Italia dagli Stati Generali dell’Esecuzione Penale del 2016, e propone un approfondimento sul valore storico-culturale delle carceri storiche, spesso escluse dal discorso pubblico e dalla valorizzazione patrimoniale. A partire dall’assunto che tali edifici rappresentano beni culturali complessi, il testo denuncia la persistente marginalità della riflessione critica su questi spazi, nonostante l’importanza riconosciuta sin dalla riforma penitenziaria del 1975 all’interazione tra carcere e contesto urbano. Attraverso un’analisi critica di quattro istituti penitenziari storici – due per adulti (Giudecca a Venezia e Passerini a Civitavecchia) e due per minori (Malaspina a Palermo e Pratello a Bologna) – il saggio indaga le attuali vulnerabilità architettoniche e lo stato di conservazione, ponendo l’accento non solo sulla compatibilità con la funzione penitenziaria, ma soprattutto sul valore patrimoniale e simbolico degli edifici. I casi studio sono stati selezionati per la loro eterogeneità storica e tipologica (da ex conventi medievali e monasteri rinascimentali a ville settecentesche e carceri ottocentesche), al fine di esplorare la relazione tra morfologia architettonica e strategie di intervento. Ogni analisi si è articolata su tre livelli: configurazione architettonica attuale, storia delle trasformazioni e valutazione delle recenti modifiche funzionali e normative. L’obiettivo è promuovere una riflessione sul rapporto tra spazio detentivo e valore culturale, rivendicando la centralità delle carceri storiche nel patrimonio collettivo. Il riconoscimento del loro valore – artistico, architettonico, simbolico – viene proposto come leva per riportare il tema del carcere nel discorso pubblico, contribuendo alla costruzione di una memoria civile e a una nuova concezione della giustizia.
Dal margine al valore, un possibile raccordo tra detenzione e conservazione del patrimonio culturale. I casi di Giudecca, Civitavecchia, Pratello e Malaspina / Acierno, Marta. - (2025), pp. 58-79.
Dal margine al valore, un possibile raccordo tra detenzione e conservazione del patrimonio culturale. I casi di Giudecca, Civitavecchia, Pratello e Malaspina
Marta Acierno
Primo
Conceptualization
2025
Abstract
Il contributo si inserisce nel più ampio dibattito sulla qualità degli spazi detentivi, rilanciato in Italia dagli Stati Generali dell’Esecuzione Penale del 2016, e propone un approfondimento sul valore storico-culturale delle carceri storiche, spesso escluse dal discorso pubblico e dalla valorizzazione patrimoniale. A partire dall’assunto che tali edifici rappresentano beni culturali complessi, il testo denuncia la persistente marginalità della riflessione critica su questi spazi, nonostante l’importanza riconosciuta sin dalla riforma penitenziaria del 1975 all’interazione tra carcere e contesto urbano. Attraverso un’analisi critica di quattro istituti penitenziari storici – due per adulti (Giudecca a Venezia e Passerini a Civitavecchia) e due per minori (Malaspina a Palermo e Pratello a Bologna) – il saggio indaga le attuali vulnerabilità architettoniche e lo stato di conservazione, ponendo l’accento non solo sulla compatibilità con la funzione penitenziaria, ma soprattutto sul valore patrimoniale e simbolico degli edifici. I casi studio sono stati selezionati per la loro eterogeneità storica e tipologica (da ex conventi medievali e monasteri rinascimentali a ville settecentesche e carceri ottocentesche), al fine di esplorare la relazione tra morfologia architettonica e strategie di intervento. Ogni analisi si è articolata su tre livelli: configurazione architettonica attuale, storia delle trasformazioni e valutazione delle recenti modifiche funzionali e normative. L’obiettivo è promuovere una riflessione sul rapporto tra spazio detentivo e valore culturale, rivendicando la centralità delle carceri storiche nel patrimonio collettivo. Il riconoscimento del loro valore – artistico, architettonico, simbolico – viene proposto come leva per riportare il tema del carcere nel discorso pubblico, contribuendo alla costruzione di una memoria civile e a una nuova concezione della giustizia.| File | Dimensione | Formato | |
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