Comprendere i meccanismi sottesi all’acquisizione e all’organizzazione dei dati visivi è un importante stru mento di cui tenere conto nella produzione di immagini. In tale contesto viene proposta una riflessione sul concetto di “configurazione” introdotto da Rudolf Arnheim in Arte e percezione visiva. L’autore sottolinea come non sia sufficiente esaminare gli elementi visivi singolarmente, ma come sia cruciale considerare le relazioni tra questi e la struttura com plessiva che emergono da questa interazione. In questo senso la “configurazione” rappresenta l’organizzazione degli elementi visivi all’interno di uno spazio, sia esso il campo dell’immagine o lo spazio architettonico. Scopo di questo contributo è dunque quello di offrire una rilettura di quanto espresso da Arnheim e, prima ancora, dalle teorie della Ge staltpsychologie, offrendo alcuni esempi in ambito artistico e architettonico, riferendosi perciò sia a opere bidimensio nali che tridimensionali. In particolare, il contributo si concentra sulla rilettura critica di alcuni paragrafi del capitolo Configurazione di Arte e percezione visiva (Shape nella versione inglese, Gestalt in quella tedesca) dedicati a specifiche caratteristiche: Livellamento e accentuazione, Un tutto si conserva come tale e Somiglianza e differenza. In conclusione, si sottolinea l’importanza dello studio e della comprensione dei criteri alla base della percezione visiva, specialmente in un’epoca in cui la produzione e la diffusione di immagini sono così massicce.
Vedere oltre l’immagine. Rilettura critica della Configurazione secondo Arnheim / Brancasi, Annalisa; Tomasella, Noemi; Trivi, Maria Belen. - (2025), pp. 34-49. [10.13133/9788893773751].
Vedere oltre l’immagine. Rilettura critica della Configurazione secondo Arnheim
Annalisa Brancasi
;Noemi Tomasella
;Maria Belen Trivi
2025
Abstract
Comprendere i meccanismi sottesi all’acquisizione e all’organizzazione dei dati visivi è un importante stru mento di cui tenere conto nella produzione di immagini. In tale contesto viene proposta una riflessione sul concetto di “configurazione” introdotto da Rudolf Arnheim in Arte e percezione visiva. L’autore sottolinea come non sia sufficiente esaminare gli elementi visivi singolarmente, ma come sia cruciale considerare le relazioni tra questi e la struttura com plessiva che emergono da questa interazione. In questo senso la “configurazione” rappresenta l’organizzazione degli elementi visivi all’interno di uno spazio, sia esso il campo dell’immagine o lo spazio architettonico. Scopo di questo contributo è dunque quello di offrire una rilettura di quanto espresso da Arnheim e, prima ancora, dalle teorie della Ge staltpsychologie, offrendo alcuni esempi in ambito artistico e architettonico, riferendosi perciò sia a opere bidimensio nali che tridimensionali. In particolare, il contributo si concentra sulla rilettura critica di alcuni paragrafi del capitolo Configurazione di Arte e percezione visiva (Shape nella versione inglese, Gestalt in quella tedesca) dedicati a specifiche caratteristiche: Livellamento e accentuazione, Un tutto si conserva come tale e Somiglianza e differenza. In conclusione, si sottolinea l’importanza dello studio e della comprensione dei criteri alla base della percezione visiva, specialmente in un’epoca in cui la produzione e la diffusione di immagini sono così massicce.| File | Dimensione | Formato | |
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