Il contributo introduce il progetto presentato alla call della Società Scientifica ProArch 2024. Il progetto nasce dal dialogo tra docenti e studenti di diverse provenienze accademiche, uniti nell'esplorare modalità progettuali transdisciplinari e radicate nella cultura mediterranea. L'intervento si concentra sull’area urbana tra la città storica e le strutture universitarie di Perugia, proponendo strategie di riconnessione tra ambiti frammentati tramite l’ibridazione di due “suoli” – uno naturale e uno minerale. La “strada” diventa dispositivo progettuale ispirato agli acquedotti antichi, capace di rigenerare connessioni urbane e paesaggistiche. Il nuovo edificio, sostitutivo della mensa, funge da condensatore urbano tra questi suoli e ospita funzioni collettive e residenze studentesche. L’intero intervento definisce una nuova topologia metropolitana capace di trasformare spazi residuali in un paesaggio urbano contemporaneo e inclusivo, dove la città diventa “porosa” e vivibile per tutte le generazioni.
Suoli per la gente. Nuove superfici minerali e naturali per la città universitaria / Lanzetta, Alessandro; Bertini, Viola; Di Cosmo, Federico; Tzompanakis, Alexios; Aprile, Rebecca; Cárdenas Ariza, Santiago; José Paz Koc, Leonardo; Rimedio, Marta; Simione, Maria Sofia; Ticani, Arianna; Valentini, Martina. - (2025), pp. 190-193.
Suoli per la gente. Nuove superfici minerali e naturali per la città universitaria
Alessandro Lanzetta
;Viola Bertini
;Federico Di Cosmo
;Alexios Tzompanakis
;Rebecca Aprile
;Marta Rimedio
;Maria Sofia Simione
;Arianna Ticani
;
2025
Abstract
Il contributo introduce il progetto presentato alla call della Società Scientifica ProArch 2024. Il progetto nasce dal dialogo tra docenti e studenti di diverse provenienze accademiche, uniti nell'esplorare modalità progettuali transdisciplinari e radicate nella cultura mediterranea. L'intervento si concentra sull’area urbana tra la città storica e le strutture universitarie di Perugia, proponendo strategie di riconnessione tra ambiti frammentati tramite l’ibridazione di due “suoli” – uno naturale e uno minerale. La “strada” diventa dispositivo progettuale ispirato agli acquedotti antichi, capace di rigenerare connessioni urbane e paesaggistiche. Il nuovo edificio, sostitutivo della mensa, funge da condensatore urbano tra questi suoli e ospita funzioni collettive e residenze studentesche. L’intero intervento definisce una nuova topologia metropolitana capace di trasformare spazi residuali in un paesaggio urbano contemporaneo e inclusivo, dove la città diventa “porosa” e vivibile per tutte le generazioni.| File | Dimensione | Formato | |
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