I temi della conservazione della biodiversità, del miglioramento della qualità ambientale e della capacità di fornitura di servizi ecosistemici all’interno delle città rappresentano obiettivi comuni di livello internazionale e nazionale. In linea con gli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030, in particolare con l’SDG 11 dedicato a città e comunità sostenibili, sono state infatti elaborate strategie che indicano la necessità di una maggiore integrazione delle infrastrutture verdi nelle città tra cui la Strategia dell’Unione europea per la biodiversità al 2030 (COM, 2020), la Strategia dell’Unione europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici (COM, 2021/82 final), il Piano d’azione dell’Unione europea “Zero Pollution for air water and soil” (COM 2021/400 final), la Strategia dell’Unione europea per la protezione del suolo al 2030 (COM 2021/699 final) e la Strategia Nazionale per il Verde Urbano. È però a livello locale che questi obiettivi possono essere concretamente perseguiti, consentendo di esplorare e sperimentare anche nuove forme di interazione e sinergie tra salute dell’ambiente e benessere umano. In questo contesto, il presente contributo intende mostrare il potenziale ruolo ecologico dei distretti terapeutici secondo una prospettiva multi-dimensionale. Da un lato, tali ambiti rappresentano infatti delle peculiari tipologie di sistemi socio-ecologici, delle ‘isole’ in cui è possibile promuovere processi virtuosi di riqualificazione ambientale ed ecosistemica (ad es. ospitando interventi di forestazione urbana conformi ai principi di coerenza ecologica e biogeografica), di monitoraggio dei benefici ambientali a scala locale derivanti da questi interventi (ad es. rilevamento di parametri microclimatici e di qualità dell’aria all’esterno, in prossimità, e all’interno dei distretti), di supporto attivo alla biodiversità (ad es. tramite la cura dei nuovi impianti di foresta urbana o tramite iniziative di apicultura urbana), di educazione ambientale (ad es. in termini di conoscenza della biodiversità locale e di osservazione della dinamica successionale spontanea della vegetazione), con molteplici risvolti anche in termini di qualità della vita, salute, coesione sociale di fruitori e residenti. Secondo una prospettiva più ampia invece, tali ‘isole’ assumono un ruolo ecologico essenziale nella sostenibilità della città, rappresentando dei potenziali ‘stepping stones’ (pietre di guado) a supporto della connettività ecologica in contesti fortemente antropizzati e caratterizzati da matrici paesaggistiche a forte grado di artificializzazione. La connettività ecologica rappresenta infatti uno dei principi chiave per la pianificazione e il mantenimento delle infrastrutture verdi urbane [3], al pari degli obiettivi di integrazione tra spazi verdi e infrastrutture costruite (‘green-grey integration’), di multifunzionalità (fornitura di molteplici servizi ecosistemici e supporto alla biodiversità) e di inclusione sociale (pianificazione collaborativa e partecipata). In funzione di questa doppia chiave di lettura, verranno quindi messe in evidenza le particolari potenzialità delle aree verdi all’interno del Parco di Santa Maria della Pietà e del Parco nel suo insieme nel contesto del settore nord-occidentale della città e dell’interno ecosistema urbano di Roma.
Distretti terapeutici e forestazione urbana / Capotorti, Giulia. - (2025), pp. 115-123. - DIAP PRINT.
Distretti terapeutici e forestazione urbana
Giulia Capotorti
2025
Abstract
I temi della conservazione della biodiversità, del miglioramento della qualità ambientale e della capacità di fornitura di servizi ecosistemici all’interno delle città rappresentano obiettivi comuni di livello internazionale e nazionale. In linea con gli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030, in particolare con l’SDG 11 dedicato a città e comunità sostenibili, sono state infatti elaborate strategie che indicano la necessità di una maggiore integrazione delle infrastrutture verdi nelle città tra cui la Strategia dell’Unione europea per la biodiversità al 2030 (COM, 2020), la Strategia dell’Unione europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici (COM, 2021/82 final), il Piano d’azione dell’Unione europea “Zero Pollution for air water and soil” (COM 2021/400 final), la Strategia dell’Unione europea per la protezione del suolo al 2030 (COM 2021/699 final) e la Strategia Nazionale per il Verde Urbano. È però a livello locale che questi obiettivi possono essere concretamente perseguiti, consentendo di esplorare e sperimentare anche nuove forme di interazione e sinergie tra salute dell’ambiente e benessere umano. In questo contesto, il presente contributo intende mostrare il potenziale ruolo ecologico dei distretti terapeutici secondo una prospettiva multi-dimensionale. Da un lato, tali ambiti rappresentano infatti delle peculiari tipologie di sistemi socio-ecologici, delle ‘isole’ in cui è possibile promuovere processi virtuosi di riqualificazione ambientale ed ecosistemica (ad es. ospitando interventi di forestazione urbana conformi ai principi di coerenza ecologica e biogeografica), di monitoraggio dei benefici ambientali a scala locale derivanti da questi interventi (ad es. rilevamento di parametri microclimatici e di qualità dell’aria all’esterno, in prossimità, e all’interno dei distretti), di supporto attivo alla biodiversità (ad es. tramite la cura dei nuovi impianti di foresta urbana o tramite iniziative di apicultura urbana), di educazione ambientale (ad es. in termini di conoscenza della biodiversità locale e di osservazione della dinamica successionale spontanea della vegetazione), con molteplici risvolti anche in termini di qualità della vita, salute, coesione sociale di fruitori e residenti. Secondo una prospettiva più ampia invece, tali ‘isole’ assumono un ruolo ecologico essenziale nella sostenibilità della città, rappresentando dei potenziali ‘stepping stones’ (pietre di guado) a supporto della connettività ecologica in contesti fortemente antropizzati e caratterizzati da matrici paesaggistiche a forte grado di artificializzazione. La connettività ecologica rappresenta infatti uno dei principi chiave per la pianificazione e il mantenimento delle infrastrutture verdi urbane [3], al pari degli obiettivi di integrazione tra spazi verdi e infrastrutture costruite (‘green-grey integration’), di multifunzionalità (fornitura di molteplici servizi ecosistemici e supporto alla biodiversità) e di inclusione sociale (pianificazione collaborativa e partecipata). In funzione di questa doppia chiave di lettura, verranno quindi messe in evidenza le particolari potenzialità delle aree verdi all’interno del Parco di Santa Maria della Pietà e del Parco nel suo insieme nel contesto del settore nord-occidentale della città e dell’interno ecosistema urbano di Roma.| File | Dimensione | Formato | |
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