Il presente contributo si propone di illustrare i progetti dei tre gruppi finalisti (Petrucci, Paolini, Tufaroli e Silenzi Ortensi, Civico, Granelli e Roisecco; Calza Bini e Nicolini) partecipanti al I e II grado di concorso per la città di Pomezia svoltosi tra il 1° ottobre 1937 e il 20 gennaio 1938. Lo scopo è quello di esplorare modelli di città mai costruite attraverso i disegni originali e le rielaborazioni con le tecniche digitali e mettere in evidenza le potenzialità dell’integrazione dei mezzi di espressione grafica, dalla simulazione di un plastico di studio a una strategia più specifica, informata dalla poetica spaziale e materica utilizzata nelle prospettive di concorso. Per la ricostruzione virtuale dei tre progetti si è tenuto conto sia delle fonti archivistiche e bibliografiche, sia del materiale inedito rinvenuto negli archivi privati. Il dettaglio raggiunto ha permesso di creare delle immagini in grado di rapportarsi con le prospettive di concorso, indagare gli ambiti urbani messi in evidenza dai concorrenti stessi cambiando il punto di vista e permettendo di apprezzare la qualità delle soluzioni urbane adottate. Nella prima parte si vuole porre l’accento in particolare sui tre gruppi vincitori ex aequo del I grado e invitati al II, ai loro relativi progetti, nonché alle lievi, seppur importanti, differenze tra le due fasi, soprattutto in termini di rappresentazione degli stessi. È interessante notare come all’interno degli stessi gruppi i linguaggi disegnativi mutino da un grado all’altro, da un lato per approfondire e affinare alcuni elementi legati al progetto, dall’altro per adattarsi maggiormente alle direttive della commissione giudicatrice. Nella seconda invece si vuole porre l’attenzione sulla ricostruzione dei progetti, al metodo utilizzato, nonché alle soluzioni grafiche e comunicative scelte che vogliono condurre il lettore in un viaggio ideale verso spazi virtuali e immagini digitali, volte a conoscere le varie ‘Pomezie’ possibili. Lo studio dei progetti ha permesso di comprendere come veniva percepita la città in quegli anni. Inoltre, si è messo in evidenza come le città nuove rappresentassero la sintesi di valori simbolici, ancestrali e agricoli che confluivano nel progetto e davano forma al centro urbano. Tale sintesi ha ispirato la grafica stilizzata che raggruppa tutti i progetti, nonché il titolo del contributo.

Modellare e rappresentare Pomezia. Anatomia di un concorso / Schiavo, Antonio; Teresi, Beatrice. - (2024), pp. 328-347.

Modellare e rappresentare Pomezia. Anatomia di un concorso

Antonio Schiavo
;
Beatrice Teresi
2024

Abstract

Il presente contributo si propone di illustrare i progetti dei tre gruppi finalisti (Petrucci, Paolini, Tufaroli e Silenzi Ortensi, Civico, Granelli e Roisecco; Calza Bini e Nicolini) partecipanti al I e II grado di concorso per la città di Pomezia svoltosi tra il 1° ottobre 1937 e il 20 gennaio 1938. Lo scopo è quello di esplorare modelli di città mai costruite attraverso i disegni originali e le rielaborazioni con le tecniche digitali e mettere in evidenza le potenzialità dell’integrazione dei mezzi di espressione grafica, dalla simulazione di un plastico di studio a una strategia più specifica, informata dalla poetica spaziale e materica utilizzata nelle prospettive di concorso. Per la ricostruzione virtuale dei tre progetti si è tenuto conto sia delle fonti archivistiche e bibliografiche, sia del materiale inedito rinvenuto negli archivi privati. Il dettaglio raggiunto ha permesso di creare delle immagini in grado di rapportarsi con le prospettive di concorso, indagare gli ambiti urbani messi in evidenza dai concorrenti stessi cambiando il punto di vista e permettendo di apprezzare la qualità delle soluzioni urbane adottate. Nella prima parte si vuole porre l’accento in particolare sui tre gruppi vincitori ex aequo del I grado e invitati al II, ai loro relativi progetti, nonché alle lievi, seppur importanti, differenze tra le due fasi, soprattutto in termini di rappresentazione degli stessi. È interessante notare come all’interno degli stessi gruppi i linguaggi disegnativi mutino da un grado all’altro, da un lato per approfondire e affinare alcuni elementi legati al progetto, dall’altro per adattarsi maggiormente alle direttive della commissione giudicatrice. Nella seconda invece si vuole porre l’attenzione sulla ricostruzione dei progetti, al metodo utilizzato, nonché alle soluzioni grafiche e comunicative scelte che vogliono condurre il lettore in un viaggio ideale verso spazi virtuali e immagini digitali, volte a conoscere le varie ‘Pomezie’ possibili. Lo studio dei progetti ha permesso di comprendere come veniva percepita la città in quegli anni. Inoltre, si è messo in evidenza come le città nuove rappresentassero la sintesi di valori simbolici, ancestrali e agricoli che confluivano nel progetto e davano forma al centro urbano. Tale sintesi ha ispirato la grafica stilizzata che raggruppa tutti i progetti, nonché il titolo del contributo.
2024
eXploЯA UID 2024 Virtual Journeys to discover inaccesible heritages
storia della rappresentazione; disegno dell’architettura; modellazione tridimensionale; rendering
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Modellare e rappresentare Pomezia. Anatomia di un concorso / Schiavo, Antonio; Teresi, Beatrice. - (2024), pp. 328-347.
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