La scansione dei capitoli di questo libro evidenzia il disequilibrio fecondo che alimenta ogni percorso di ricerca, fatto di fasi più o meno dinamiche, faticose, intense ma mai statiche. Anche per descrivere le potenzialità di un digital twin per Venezia è fondamentale riconoscere che il costante disequilibrio, l’alternarsi delle crisi e l’instabilità dei poteri sono il vero filo conduttore della sua storia umana, ambientale, economica e politica. Ogni capitolo che è orientato a fare ordine e definire uno stato di fatto è seguito da un altro che lo mette in discussione, lo interroga, lo spinge oltre in modo da avvicinarsi a un tema ancora irrisolto. ll primo capitolo propone un ordine logico che è utile per avviare lo studio di un argomento complesso. Quindi al secondo capitolo spetta il compito di mettere in discussione e dimostrare che è necessario definire nuove metodologie condivise di lavoro. Il terzo individua un sistema valoriale per affrontare la crisi di Venezia, ponendo al centro la sua natura di architettura e patrimonio dell’umanità; il quarto capitolo riflette sui rischi delle semplificazioni e sulla necessità di un sistema informativo articolato, dedicato alle qualità che descrivono l’unicità di Venezia. Il quinto capitolo restituisce i risultati di una ricerca volta a scandagliare i database disponibili per la descrizione di aspetti cruciali della città e per assolvere alle indicazioni dell’UE Green Deal. Quindi alle conclusioni spetta il compito ambizioso di definire un nuovo disequilibrio perché la Venezia e la sua architettura è sì di pietra e mattone ma è anche un’architettura di prodotti culturali. Nella storia di Venezia, ciò che più si avvicina a una costante è la complessità delle vicende: un intreccio di questioni che, nel tempo, mescola ingredienti diversi e armonizza anche le note più dissonanti. Il risultato è un concerto spontaneo, mai del tutto governabile, ma proprio per questo straordinario e irripetibile. A chi lavorerà al progetto di un digital twin per Venezia spetta quindi il compito di aggiungere più ingredienti, più dati, più progetti, più pensieri e più culture. Non è un lavoro solitario ma un percorso nel quale saremo coinvolti tutti come comunità civile che condivide valori per perseguire obiettivi condivisi, gli Obiettivi dell’European Green Deal.
La ricerca che serve / Gugliermetti, Luca; Antonia Barucco, Maria. - (2025), pp. 29-45. - QUADERNI IUAV.
La ricerca che serve
Gugliermetti, LucaSecondo
Methodology
;
2025
Abstract
La scansione dei capitoli di questo libro evidenzia il disequilibrio fecondo che alimenta ogni percorso di ricerca, fatto di fasi più o meno dinamiche, faticose, intense ma mai statiche. Anche per descrivere le potenzialità di un digital twin per Venezia è fondamentale riconoscere che il costante disequilibrio, l’alternarsi delle crisi e l’instabilità dei poteri sono il vero filo conduttore della sua storia umana, ambientale, economica e politica. Ogni capitolo che è orientato a fare ordine e definire uno stato di fatto è seguito da un altro che lo mette in discussione, lo interroga, lo spinge oltre in modo da avvicinarsi a un tema ancora irrisolto. ll primo capitolo propone un ordine logico che è utile per avviare lo studio di un argomento complesso. Quindi al secondo capitolo spetta il compito di mettere in discussione e dimostrare che è necessario definire nuove metodologie condivise di lavoro. Il terzo individua un sistema valoriale per affrontare la crisi di Venezia, ponendo al centro la sua natura di architettura e patrimonio dell’umanità; il quarto capitolo riflette sui rischi delle semplificazioni e sulla necessità di un sistema informativo articolato, dedicato alle qualità che descrivono l’unicità di Venezia. Il quinto capitolo restituisce i risultati di una ricerca volta a scandagliare i database disponibili per la descrizione di aspetti cruciali della città e per assolvere alle indicazioni dell’UE Green Deal. Quindi alle conclusioni spetta il compito ambizioso di definire un nuovo disequilibrio perché la Venezia e la sua architettura è sì di pietra e mattone ma è anche un’architettura di prodotti culturali. Nella storia di Venezia, ciò che più si avvicina a una costante è la complessità delle vicende: un intreccio di questioni che, nel tempo, mescola ingredienti diversi e armonizza anche le note più dissonanti. Il risultato è un concerto spontaneo, mai del tutto governabile, ma proprio per questo straordinario e irripetibile. A chi lavorerà al progetto di un digital twin per Venezia spetta quindi il compito di aggiungere più ingredienti, più dati, più progetti, più pensieri e più culture. Non è un lavoro solitario ma un percorso nel quale saremo coinvolti tutti come comunità civile che condivide valori per perseguire obiettivi condivisi, gli Obiettivi dell’European Green Deal.| File | Dimensione | Formato | |
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