In recent years, museum repositories are assuming a central role in contemporary museography and museology innovations. There is an increasingly urgent need to activate these valuable resources by transforming them from spaces of accumulation and preservation into living places of education and culture. In large museum institutions, the permanent exhibition represents a small part of the overall heritage, 80% of which lies unseen in storage. These goods constitute the heart of the museum and it can no longer be acceptable for an immense heritage to be inaccessible to the public. The repositories should be a complementary resource to the visitor routes, open and usable. Like libraries and archives, they constitute places of documentation, study and research, as well as spaces for the memory of cultural heritage. In a vision of development and in an interdisciplinary logic, repositories could act as active centres, valuable opportunities to advance knowledge, also adopting criteria for the digitalisation of collections. Open and visitable repositories offer an unprecedented experience of fruition, proposing to the visitor a direct and personal relationship with the works, which goes beyond the narrative proposal of the curator or the spatial interpretation proposed by the exhibition design. Repositories seem to embody a new frontier of the democratic and inclusive museum, which opens up spaces 'behind the scenes' to public enjoyment

Negli ultimi anni i depositi museali stanno assumendo un ruolo centrale nelle riflessioni riguardanti le innovazioni della museografia e della museologia contemporanea. Si rende sempre più urgente la necessità di attivare queste preziose risorse trasformandole, da spazi di accumulo e conservazione, in luoghi vivi di formazione e di cultura. Nelle grandi istituzioni museali, l'esposizione permanente rappresenta una piccola parte rispetto al patrimonio complessivo, che giace per l'80% invisibile nei magazzini. Questi beni costituiscono il cuore del museo e non è più giustificabile che un immenso patrimonio sia inaccessibile al pubblico. I depositi dovrebbero rappresentare una risorsa complementare ai percorsi di visita, aperti e fruibili, offrendo un'esperienza di fruizione inedita, che proponga al visitatore una relazione diretta e personale con le opere, che superi la proposta narrativa del curatore o l'interpretazione spaziale proposta dall'allestimento. I depositi sembrano incarnare una nuova frontiera del museo democratico e inclusivo, che apre gli spazi 'dietro le quinte' al pubblico godimento.

Depositi museali. Risorse culturali attive e fruibili / Guarini, Paola. - (2024), pp. 74-81.

Depositi museali. Risorse culturali attive e fruibili

Guarini, Paola
2024

Abstract

In recent years, museum repositories are assuming a central role in contemporary museography and museology innovations. There is an increasingly urgent need to activate these valuable resources by transforming them from spaces of accumulation and preservation into living places of education and culture. In large museum institutions, the permanent exhibition represents a small part of the overall heritage, 80% of which lies unseen in storage. These goods constitute the heart of the museum and it can no longer be acceptable for an immense heritage to be inaccessible to the public. The repositories should be a complementary resource to the visitor routes, open and usable. Like libraries and archives, they constitute places of documentation, study and research, as well as spaces for the memory of cultural heritage. In a vision of development and in an interdisciplinary logic, repositories could act as active centres, valuable opportunities to advance knowledge, also adopting criteria for the digitalisation of collections. Open and visitable repositories offer an unprecedented experience of fruition, proposing to the visitor a direct and personal relationship with the works, which goes beyond the narrative proposal of the curator or the spatial interpretation proposed by the exhibition design. Repositories seem to embody a new frontier of the democratic and inclusive museum, which opens up spaces 'behind the scenes' to public enjoyment
2024
Crossroads/Incroci. Call for Papers
978-88-99013-12-7
Negli ultimi anni i depositi museali stanno assumendo un ruolo centrale nelle riflessioni riguardanti le innovazioni della museografia e della museologia contemporanea. Si rende sempre più urgente la necessità di attivare queste preziose risorse trasformandole, da spazi di accumulo e conservazione, in luoghi vivi di formazione e di cultura. Nelle grandi istituzioni museali, l'esposizione permanente rappresenta una piccola parte rispetto al patrimonio complessivo, che giace per l'80% invisibile nei magazzini. Questi beni costituiscono il cuore del museo e non è più giustificabile che un immenso patrimonio sia inaccessibile al pubblico. I depositi dovrebbero rappresentare una risorsa complementare ai percorsi di visita, aperti e fruibili, offrendo un'esperienza di fruizione inedita, che proponga al visitatore una relazione diretta e personale con le opere, che superi la proposta narrativa del curatore o l'interpretazione spaziale proposta dall'allestimento. I depositi sembrano incarnare una nuova frontiera del museo democratico e inclusivo, che apre gli spazi 'dietro le quinte' al pubblico godimento.
museo contemporaneo; depositi musealizzati; fruizione inedita;
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Depositi museali. Risorse culturali attive e fruibili / Guarini, Paola. - (2024), pp. 74-81.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1737133
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