...Ciò che si voleva comprendere era per un verso l’esistenza di un’artisticità dell’architettura, oggi per più versi ritenuta non più un attributo e un fare del costruire; per l’altro si è cercato di accertare, se questa artisticità fosse constatata, in che modo essa entrasse in rapporto con quella delle arti figurative. In sintesi ciò che si intendeva verificare era se il dettato umanistico-rinascimentale della Aequa potestas della pittura, della scultura e dell’architettura – cioè il loro essere tutte e tre l’ambito della bellezza, seppure diversa questa, in ognuna delle scritture – fosse ancora operante, anche se, ovviamente, in un contesto molto diverso da quello che aveva visto nascere le teorie di Giorgio Vasari e di Federico Zuccari. Quest’idea triplice della bellezza, che crediamo sia ancora attuale, ha dato vita al tentativo di constatare che l’architettura ha una sua bellezza che non è l’eleganza, l’unicità espressiva, la complessità degli elementi, l’imitazione della scultura, come nell’archiscultura teorizzata da Germano Celant. Essa si fonda sulla relazione primaria tra la tettonica e l’architettura... (Dall'introduzione di F.Purini, E. Ansaloni)
Architettura e spirito. Commentario n. 24 / Partenope, Renato. - (2024), pp. 129-133.
Architettura e spirito. Commentario n. 24
RENATO PARTENOPE
2024
Abstract
...Ciò che si voleva comprendere era per un verso l’esistenza di un’artisticità dell’architettura, oggi per più versi ritenuta non più un attributo e un fare del costruire; per l’altro si è cercato di accertare, se questa artisticità fosse constatata, in che modo essa entrasse in rapporto con quella delle arti figurative. In sintesi ciò che si intendeva verificare era se il dettato umanistico-rinascimentale della Aequa potestas della pittura, della scultura e dell’architettura – cioè il loro essere tutte e tre l’ambito della bellezza, seppure diversa questa, in ognuna delle scritture – fosse ancora operante, anche se, ovviamente, in un contesto molto diverso da quello che aveva visto nascere le teorie di Giorgio Vasari e di Federico Zuccari. Quest’idea triplice della bellezza, che crediamo sia ancora attuale, ha dato vita al tentativo di constatare che l’architettura ha una sua bellezza che non è l’eleganza, l’unicità espressiva, la complessità degli elementi, l’imitazione della scultura, come nell’archiscultura teorizzata da Germano Celant. Essa si fonda sulla relazione primaria tra la tettonica e l’architettura... (Dall'introduzione di F.Purini, E. Ansaloni)| File | Dimensione | Formato | |
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