Frequentata per la serenità quasi perenne del cielo e la bellezza del mare, Lampedusa è situata al largo della costa sud occidentale della Sicilia. Questa posizione la rende primo approdo e punto di snodo dei migranti che salpano dalle coste della non lontana Tunisia, soprattutto dal porto di Sfax. Durante una visita alle Pelagie, l'autore ebbe tra le mani una copia della 'Cronaca della colonizzazione', diretta dal capitano Bernardo Sanvisente, 'delle isole di Lampedusa e Linosa erette a colonia da Ferdinando II' -- edita presso la Regia stamperia militare di Napoli nel 1849. Il capo spedizione, non prorsus ineruditus, descrive accuratamente gli aspetti dell’impresa e le condizioni dell’isola sotto i profili geografico, nautico, naturalistico, botanico, demografico, economico, storico e archeologico. La Cronaca dice che nel vallone chiamato della Madonna, che per il Lexicon Topographicum Siculum dell’Amico (1759) corrisponde alla quarta insenatura da sud, «eravi una chiesetta con antichi abituri [..]. Essa serviva dapprima ad un doppio uso»; ed è interessante che Sanvisente aggiunga «siccome al mio giungere nell’isola ancora osservasi». Continua: «nello ingresso trovasi una stanza chiusa da un cancello e tutto intorno dei sedili di pietra ed altre cose [accomodate] all’uso della religione dei Turchi, e questo locale serviva agli Arabi che transitavano per quà, e che bramavano fare le orazioni di loro religione, e più in fondo, aperto il cancello, si presentava un secondo locale ove i fedeli [..] trovavano l’altare cristiano con sopra la Vergine, e formava con il tutto e col cancello aperto una sola navata». In un’altra nota Sanvisente fa riferimento a un palmizio da datteri in pieno sviluppo nei pressi del sacello. Per la cura che egli mostra nella descrizione dell’isola, bisognava senz’altro dargli credito. Ma perché questa notizia, che ebbe diffusione presso i locali, non scadesse in una credenza antica e non si riducesse a una nota di folklore, bisognava chiedersi se esistono testi per documentare tale uso, privo di paralleli in Sicilia e nelle isole circumsiciliane, e a quale epoca rimontino le prime testimonianze. Il contributo risponde a queste domande, ponendosi sulla scia degli studi sopra i luoghi sacri comuni ai monoteismi.

Mediterraneo, 35° parallelo: border sea tra religioni. Il duplice culto a Lampedusa / Vella, Roberto. - (2022). (Intervento presentato al convegno Migrando per storia, antropologia, religioni. Ciclo dei seminari avanzati SAR 'Centro e periferia' tenutosi a Roma, La Sapienza).

Mediterraneo, 35° parallelo: border sea tra religioni. Il duplice culto a Lampedusa

VELLA ROBERTO
2022

Abstract

Frequentata per la serenità quasi perenne del cielo e la bellezza del mare, Lampedusa è situata al largo della costa sud occidentale della Sicilia. Questa posizione la rende primo approdo e punto di snodo dei migranti che salpano dalle coste della non lontana Tunisia, soprattutto dal porto di Sfax. Durante una visita alle Pelagie, l'autore ebbe tra le mani una copia della 'Cronaca della colonizzazione', diretta dal capitano Bernardo Sanvisente, 'delle isole di Lampedusa e Linosa erette a colonia da Ferdinando II' -- edita presso la Regia stamperia militare di Napoli nel 1849. Il capo spedizione, non prorsus ineruditus, descrive accuratamente gli aspetti dell’impresa e le condizioni dell’isola sotto i profili geografico, nautico, naturalistico, botanico, demografico, economico, storico e archeologico. La Cronaca dice che nel vallone chiamato della Madonna, che per il Lexicon Topographicum Siculum dell’Amico (1759) corrisponde alla quarta insenatura da sud, «eravi una chiesetta con antichi abituri [..]. Essa serviva dapprima ad un doppio uso»; ed è interessante che Sanvisente aggiunga «siccome al mio giungere nell’isola ancora osservasi». Continua: «nello ingresso trovasi una stanza chiusa da un cancello e tutto intorno dei sedili di pietra ed altre cose [accomodate] all’uso della religione dei Turchi, e questo locale serviva agli Arabi che transitavano per quà, e che bramavano fare le orazioni di loro religione, e più in fondo, aperto il cancello, si presentava un secondo locale ove i fedeli [..] trovavano l’altare cristiano con sopra la Vergine, e formava con il tutto e col cancello aperto una sola navata». In un’altra nota Sanvisente fa riferimento a un palmizio da datteri in pieno sviluppo nei pressi del sacello. Per la cura che egli mostra nella descrizione dell’isola, bisognava senz’altro dargli credito. Ma perché questa notizia, che ebbe diffusione presso i locali, non scadesse in una credenza antica e non si riducesse a una nota di folklore, bisognava chiedersi se esistono testi per documentare tale uso, privo di paralleli in Sicilia e nelle isole circumsiciliane, e a quale epoca rimontino le prime testimonianze. Il contributo risponde a queste domande, ponendosi sulla scia degli studi sopra i luoghi sacri comuni ai monoteismi.
2022
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