Questo lavoro nasce dall’esigenza di analizzare lo statuto di singolarità non indivisibili e perciò aperte a dinamiche relazionali “con-dividuali”. A partire da competenze e ambiti di ricerca molto diversi, l’obiettivo è quello di metterne in luce le potenzialità, inesplorate perché sopraffatte dalla prevaricazione dell’idea moderna di individuo. Compongono il volume, per un verso, analisi che tengono conto dei mutamenti avvenuti nelle società contemporanee, nelle quali, nonostante l’innegabile presenza di rapporti sociali individualizzanti, ci si ritrova sempre più scissi, sempre più “dividui”, nell’accezione negativa del termine: soli e isolati, per quanto sempre più connessi in reti digitali astratte. D’altra parte, i contributi qui raccolti tentano di recuperare, a partire da un’indagine genealogica del concetto medievale di “dividuo”, paradigmi filosofici differenti da quello moderno e capaci di configurare modelli di convivenza alternativi rispetto a quelli dominanti. Qui i “dividui”, intesi stavolta in un’accezione non alienante bensì costruttiva, si danno come singolarità già sempre abitate da relazioni complesse, appunto con-dividuali.
Rivoluzione condividuale / Barnaba, Martina. - (2024), pp. 87-98.
Rivoluzione condividuale
Martina Barnaba
2024
Abstract
Questo lavoro nasce dall’esigenza di analizzare lo statuto di singolarità non indivisibili e perciò aperte a dinamiche relazionali “con-dividuali”. A partire da competenze e ambiti di ricerca molto diversi, l’obiettivo è quello di metterne in luce le potenzialità, inesplorate perché sopraffatte dalla prevaricazione dell’idea moderna di individuo. Compongono il volume, per un verso, analisi che tengono conto dei mutamenti avvenuti nelle società contemporanee, nelle quali, nonostante l’innegabile presenza di rapporti sociali individualizzanti, ci si ritrova sempre più scissi, sempre più “dividui”, nell’accezione negativa del termine: soli e isolati, per quanto sempre più connessi in reti digitali astratte. D’altra parte, i contributi qui raccolti tentano di recuperare, a partire da un’indagine genealogica del concetto medievale di “dividuo”, paradigmi filosofici differenti da quello moderno e capaci di configurare modelli di convivenza alternativi rispetto a quelli dominanti. Qui i “dividui”, intesi stavolta in un’accezione non alienante bensì costruttiva, si danno come singolarità già sempre abitate da relazioni complesse, appunto con-dividuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.