Valtur si costituisce nel 1964 con l’obiettivo di valorizzare e sviluppare ampie porzioni di territorio, specialmente nel Mezzogiorno, sottraendole all’egemonia dell’intervento industriale. Si tratta dunque di un’alternativa, che il fondatore Raimondo Craveri plasmerà insieme a un gruppo di giovani architetti da lui stesso selezionati. Dalla loro riflessione nasceranno quelli che Gio Ponti definirà “piccoli paradisi”, enclave proto-urbane poggiate su quanto di più prezioso l’ambiente del meridione potesse offrire; e naturalmente diverse, per ambizione e destino, da tutto quel che si andava compiendo lungo le coste della Penisola in quegli stessi anni. Prima ancora che villaggi vacanze, le architetture realizzate da Valtur sono quindi esperimenti per un nuovo tipo di società; insediamenti compatti e apparentemente chiusi ma al tempo stesso profondamente radicati nel tessuto dei territori entro cui insistono; figli di un modello di impresa sperimentale che non conosce a priori l’esito delle proprie volontà e si affida, per questo, alla mano talentuosa di architetti militanti. Piccoli paradisi si fonda su questa premessa, estendendo il campo della riflessione dall’architettura della vacanza all’insieme delle circostanze culturali e produttive che ne hanno determinato la riconcettualizzazione, non ultima quella che lega l’architettura di Valtur all’evoluzione del dibattito architettonico italiano, ben al di là degli apparentamenti funzionali o delle prese di distanza ideologiche che il termine “villaggio vacanze” può evocare.
Piccoli paradisi. Un racconto di Valtur fra paesaggio e architettura / De Dominicis, Filippo; Di Donato, Benedetta. - (2023).
Piccoli paradisi. Un racconto di Valtur fra paesaggio e architettura
De Dominicis, Filippo;Di Donato, Benedetta
2023
Abstract
Valtur si costituisce nel 1964 con l’obiettivo di valorizzare e sviluppare ampie porzioni di territorio, specialmente nel Mezzogiorno, sottraendole all’egemonia dell’intervento industriale. Si tratta dunque di un’alternativa, che il fondatore Raimondo Craveri plasmerà insieme a un gruppo di giovani architetti da lui stesso selezionati. Dalla loro riflessione nasceranno quelli che Gio Ponti definirà “piccoli paradisi”, enclave proto-urbane poggiate su quanto di più prezioso l’ambiente del meridione potesse offrire; e naturalmente diverse, per ambizione e destino, da tutto quel che si andava compiendo lungo le coste della Penisola in quegli stessi anni. Prima ancora che villaggi vacanze, le architetture realizzate da Valtur sono quindi esperimenti per un nuovo tipo di società; insediamenti compatti e apparentemente chiusi ma al tempo stesso profondamente radicati nel tessuto dei territori entro cui insistono; figli di un modello di impresa sperimentale che non conosce a priori l’esito delle proprie volontà e si affida, per questo, alla mano talentuosa di architetti militanti. Piccoli paradisi si fonda su questa premessa, estendendo il campo della riflessione dall’architettura della vacanza all’insieme delle circostanze culturali e produttive che ne hanno determinato la riconcettualizzazione, non ultima quella che lega l’architettura di Valtur all’evoluzione del dibattito architettonico italiano, ben al di là degli apparentamenti funzionali o delle prese di distanza ideologiche che il termine “villaggio vacanze” può evocare.| File | Dimensione | Formato | |
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