Nel 2021 la Facoltà di Architettura di Sapienza, unica in Italia, è tra le 35 Scuole di Architettura invitate a partecipare alla Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul dal curatore Dominique Perrault, nell’ambito della sezione Global Studios. Ai partecipanti è richiesto di proporre un’idea di rifugio attraverso il progetto di una piccola architettura temporanea, ragionando intorno a delle intersezioni tematiche tra alcuni dittici oppositivi: Above/Below, Heritage/Modern, Craft/Digital, Natural/Artificial, Safe/Risk. Lo studio condotto dal gruppo coordinato da Orazio Carpenzano e Alfonso Giancotti definisce il campo di analisi in cui indagare l’idea di rifugio come casa, o la casa come rifugio, evidenziando il rapporto dicotomico tra lo spazio domestico, che incarna intimamente l’Io, e la casa intesa come rifugio, che fornisce protezione da un’emergenza imprevista. L’idea di tempo, di permanenza nello spazio domestico, rimanda proprio a quest’ultimo significato. Se il rifugio è tale per il viaggiatore durante il periodo di recupero di un’emergenza improvvisa, cambia quando diventa uno spazio permanente che si sincronizza e si sovrappone al luogo in cui ritorniamo e al luogo in cui soggiorniamo, come estensione spaziale del nostro stesso corpo. Il rifugio è anche luogo di stratificazione di memorie, rituali, oggetti e opere d’arte, e come tale può essere considerato come uno spazio multitemporale, in cui gli affetti convivono come primo passo della nostra socialità. Una nicchia ecologica e un luogo della Rete; uno spazio privato di autorappresentazione, per preservare i valori etici ed estetici individuali, ma anche uno strumento per esaminare la condizione attuale dello spazio pubblico urbano, in opposizione al fenomeno dell’evasione contemporanea. Queste principali domande hanno guidato, in primo luogo, l’indagine sulla casa-rifugio, esaminandone l’impatto sulla consolidata Città di Roma, attraverso la progettazione fisica del padiglione. Partendo dal crocevia Heritage-Modern, fulcro imprescindibile della Scuola Romana, il gruppo indaga gli ulteriori crocevia introdotti dalla Biennale di Seoul seguendo una metodologia induttiva, che va dalla progettazione del padiglione alla ricerca teorica. Un approccio anticipatorio nell’estetica applicata, che consiste nel fare ora (il padiglione) ciò che si propone come teoria (ricerca tematica) per domani. Il progetto è stato presentato in corea nel corso della Biennale di Architettura 2021 di Seoul, in Italia nella Facoltà di Architettura della Sapienza, ed è stato pubblicato all'interno di una monografia: Fabio Balducci, Paolo Marcoaldi The Roman Shelter, Manifesto for the contemporary hut, Letteraventidue, Siracusa, 2023, ISBN 9788862423854 progetto: Orazio Carpenzano Alfonso Giancotti con Fabio Balducci Veronica Caprino Domenico Faraco Daniele Frediani Paolo Marcoaldi Andrea Parisella Claudia Ricciardi

The Roman Shelter, progetto per la 2021 Seoul Biennale of Architecture and Urbanism / Carpenzano, Orazio; Giancotti, Alfonso; Balducci, Fabio; Caprino, Veronica; Faraco, Domenico; Frediani, Daniele; Marcoaldi, Paolo; Parisella, Andrea; Ricciardi, Claudia. - (2022).

The Roman Shelter, progetto per la 2021 Seoul Biennale of Architecture and Urbanism

Orazio Carpenzano;Alfonso Giancotti;Fabio Balducci;Veronica Caprino;Domenico Faraco;Daniele Frediani;Paolo Marcoaldi;Andrea Parisella;Claudia Ricciardi
2022

Abstract

Nel 2021 la Facoltà di Architettura di Sapienza, unica in Italia, è tra le 35 Scuole di Architettura invitate a partecipare alla Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul dal curatore Dominique Perrault, nell’ambito della sezione Global Studios. Ai partecipanti è richiesto di proporre un’idea di rifugio attraverso il progetto di una piccola architettura temporanea, ragionando intorno a delle intersezioni tematiche tra alcuni dittici oppositivi: Above/Below, Heritage/Modern, Craft/Digital, Natural/Artificial, Safe/Risk. Lo studio condotto dal gruppo coordinato da Orazio Carpenzano e Alfonso Giancotti definisce il campo di analisi in cui indagare l’idea di rifugio come casa, o la casa come rifugio, evidenziando il rapporto dicotomico tra lo spazio domestico, che incarna intimamente l’Io, e la casa intesa come rifugio, che fornisce protezione da un’emergenza imprevista. L’idea di tempo, di permanenza nello spazio domestico, rimanda proprio a quest’ultimo significato. Se il rifugio è tale per il viaggiatore durante il periodo di recupero di un’emergenza improvvisa, cambia quando diventa uno spazio permanente che si sincronizza e si sovrappone al luogo in cui ritorniamo e al luogo in cui soggiorniamo, come estensione spaziale del nostro stesso corpo. Il rifugio è anche luogo di stratificazione di memorie, rituali, oggetti e opere d’arte, e come tale può essere considerato come uno spazio multitemporale, in cui gli affetti convivono come primo passo della nostra socialità. Una nicchia ecologica e un luogo della Rete; uno spazio privato di autorappresentazione, per preservare i valori etici ed estetici individuali, ma anche uno strumento per esaminare la condizione attuale dello spazio pubblico urbano, in opposizione al fenomeno dell’evasione contemporanea. Queste principali domande hanno guidato, in primo luogo, l’indagine sulla casa-rifugio, esaminandone l’impatto sulla consolidata Città di Roma, attraverso la progettazione fisica del padiglione. Partendo dal crocevia Heritage-Modern, fulcro imprescindibile della Scuola Romana, il gruppo indaga gli ulteriori crocevia introdotti dalla Biennale di Seoul seguendo una metodologia induttiva, che va dalla progettazione del padiglione alla ricerca teorica. Un approccio anticipatorio nell’estetica applicata, che consiste nel fare ora (il padiglione) ciò che si propone come teoria (ricerca tematica) per domani. Il progetto è stato presentato in corea nel corso della Biennale di Architettura 2021 di Seoul, in Italia nella Facoltà di Architettura della Sapienza, ed è stato pubblicato all'interno di una monografia: Fabio Balducci, Paolo Marcoaldi The Roman Shelter, Manifesto for the contemporary hut, Letteraventidue, Siracusa, 2023, ISBN 9788862423854 progetto: Orazio Carpenzano Alfonso Giancotti con Fabio Balducci Veronica Caprino Domenico Faraco Daniele Frediani Paolo Marcoaldi Andrea Parisella Claudia Ricciardi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1731761
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