La ricerca morfologica in direzione di una forte sperimentazione geometrica ha indicato alcune vie euritmiche possibili; se da un lato l’opportunità di svuotare il corpo edificato con patii e logge ha permesso la creazione di dispositivi d’ombra operanti nella categoria dell’incavo architettonico, dall’altra parte la circolazione planimetrica ha coadiuvato la formazione di corridoi incisi tra pettini e slarghi come piazze, doppie altezze e svuotamenti alternati a nuove partiture planimetrico-verticali. Le tre ipotesi illustrate nei loro schemi geometrici, seppure lavorano tutte sulla dissonanza tra il layout planimetrico interno e ciò che il corpo architettonico lascia vedere all’esterno – in piena contraddizione con il mito del form follows function – consentono di individuare approcci compositivi normati dall’ibridazione delle forme e dei rapporti chiaroscurali. Nel primo caso il volume è svuotato da matrici geometriche euclidee raccordate da un affilato corridoio retto attorno al quale gli ambienti si aprono come palazzi di una città. Sull’involucro, poi, altri tagli, figli delle medesime figure bidimensionali, lavorano con gesti plastici a modificare l’assetto parietale tra incavi e sporti diffusi su tutta la lunghezza. Nel secondo schema, l’opificio è attraversato da tre lunghi percorsi connessi tra di loro a diverse altezze, per distribuire patii e ambienti interni. In facciata, invece, un nuovo partito murario, scolpito da blocchi sovrapposti a varie profondità, usa la sua massa possente per mascherare la vecchia struttura come un paramento da festa. Nell’ultima proiezione, infine, due corridoi paralleli distribuiscono tutti gli spazi a pettine, mentre l’edificio viene fasciato da un nuovo sistema trilitico a base triangolare che genera un loggiato a doppia altezza.

Progetto di riqualificazione dell'ex zuccherificio IPAM / Arcopinto, Luigi; Gambardella, Cherubino; Gelvi, Maria; Tavoletta, Concetta. - (2024).

Progetto di riqualificazione dell'ex zuccherificio IPAM

Arcopinto, Luigi
;
Gambardella, Cherubino;Tavoletta, Concetta
2024

Abstract

La ricerca morfologica in direzione di una forte sperimentazione geometrica ha indicato alcune vie euritmiche possibili; se da un lato l’opportunità di svuotare il corpo edificato con patii e logge ha permesso la creazione di dispositivi d’ombra operanti nella categoria dell’incavo architettonico, dall’altra parte la circolazione planimetrica ha coadiuvato la formazione di corridoi incisi tra pettini e slarghi come piazze, doppie altezze e svuotamenti alternati a nuove partiture planimetrico-verticali. Le tre ipotesi illustrate nei loro schemi geometrici, seppure lavorano tutte sulla dissonanza tra il layout planimetrico interno e ciò che il corpo architettonico lascia vedere all’esterno – in piena contraddizione con il mito del form follows function – consentono di individuare approcci compositivi normati dall’ibridazione delle forme e dei rapporti chiaroscurali. Nel primo caso il volume è svuotato da matrici geometriche euclidee raccordate da un affilato corridoio retto attorno al quale gli ambienti si aprono come palazzi di una città. Sull’involucro, poi, altri tagli, figli delle medesime figure bidimensionali, lavorano con gesti plastici a modificare l’assetto parietale tra incavi e sporti diffusi su tutta la lunghezza. Nel secondo schema, l’opificio è attraversato da tre lunghi percorsi connessi tra di loro a diverse altezze, per distribuire patii e ambienti interni. In facciata, invece, un nuovo partito murario, scolpito da blocchi sovrapposti a varie profondità, usa la sua massa possente per mascherare la vecchia struttura come un paramento da festa. Nell’ultima proiezione, infine, due corridoi paralleli distribuiscono tutti gli spazi a pettine, mentre l’edificio viene fasciato da un nuovo sistema trilitico a base triangolare che genera un loggiato a doppia altezza.
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