La museografia italiana del dopoguerra ci parla ancora oggi delle potenzialità del riuso e di quanto possa essere portatore di stimoli creativi un approccio che lavori sull’empatia e sull’attenzione all’esistente, in cui l’ascolto e la messa in evidenza della consistenza fisica e stratificata dello spazio dato sia suscettibile d’innescare processi creativi in grado di produrre risultati figurativi di valore, coniugando innovazione con tradizione. Operare museograficamente sull’esistente richiede la capacità di sapersi inserire nel fluire materiale della storia. Significa avere la capacità di confrontarsi con i caratteri degli spazi dati e saperne modificare la percezione, lavorando sia sulle grandi azioni che a volte sono richieste per riconfigurarne le strutture, trovandovi sempre e comunque un senso in una logica di continuità, ma significa soprattutto avere la capacità di cogliere l’importanza di quelle piccole operazioni che, rileggendo ciò che già c’è, proponendo modeste aggiunte o parziali sottrazioni, riescono a offrire nuove e diverse letture dello spazio e dei materiali culturali in esso collocati.
La museografia nell'esistente. La lezione italiana / Grimaldi, Andrea. - (2024), pp. 44-49.
La museografia nell'esistente. La lezione italiana
Andrea Grimaldi
2024
Abstract
La museografia italiana del dopoguerra ci parla ancora oggi delle potenzialità del riuso e di quanto possa essere portatore di stimoli creativi un approccio che lavori sull’empatia e sull’attenzione all’esistente, in cui l’ascolto e la messa in evidenza della consistenza fisica e stratificata dello spazio dato sia suscettibile d’innescare processi creativi in grado di produrre risultati figurativi di valore, coniugando innovazione con tradizione. Operare museograficamente sull’esistente richiede la capacità di sapersi inserire nel fluire materiale della storia. Significa avere la capacità di confrontarsi con i caratteri degli spazi dati e saperne modificare la percezione, lavorando sia sulle grandi azioni che a volte sono richieste per riconfigurarne le strutture, trovandovi sempre e comunque un senso in una logica di continuità, ma significa soprattutto avere la capacità di cogliere l’importanza di quelle piccole operazioni che, rileggendo ciò che già c’è, proponendo modeste aggiunte o parziali sottrazioni, riescono a offrire nuove e diverse letture dello spazio e dei materiali culturali in esso collocati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.