L’obiettivo fondamentale di tutte le attività di documentazione condotte negli ultimi anni su Galleria Borghese ha sempre riguardato la sua conoscenza profonda attraverso gli strumenti del rilievo. Le attività realizzate hanno coinvolto il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura (DSDRA) di Sapienza a partire dal 2019, per giungere, dopo un susseguirsi di sperimentazioni, ad una lettura critica, coerente ed estensiva dei dati acquisiti. Questa lettura diviene l’ultimo traguardo raggiunto mediante il processo, lungo e complesso, di integrazione dei dati acquisiti e della sintesi delle informazioni in modelli digitali. Tali modelli, si configurano come veri e propri gemelli digitali degli oggetti reali, condividendo con questi ultimi i caratteri morfologici, dimensionali e cromatici. Grazie alla possibilità di essere ispezionati, scomposti, segmentati in diversi modi e secondo diversi criteri, i modelli digitali consentono possibilità di indagine che integrano e, in un certo senso, potenziano quelle sperimentabili in loco. Questo dimostra come, attualmente, il rilievo non debba essere considerato solo come somma delle operazioni di misura, ma come un processo metodologicamente e operativamente studiato per costruire una base di dati ampia ed eterogenea, necessaria e utile a molteplici scopi. Su questa traccia relativa al metodo, si innestano i caratteri propri del bene architettonico che, in un processo tutt’altro che generalizzabile, contribuiscono a coniugare i principi teorici con le pratiche operative. Seguendo questa riflessione, le numerose esperienze condotte nell’ambito del rilievo architettonico negli ultimi decenni dal DSDRA portano a rendere sempre più esplicita la convinzione che la definizione più appropriata a cui riferirsi per l’insieme di queste caratteristiche sia quella di “sistema complesso”. Con questa definizione è possibile intendere «un sistema dinamico a multicomponenti, ovvero composto da diversi sottosistemi che tipicamente interagiscono tra loro». Tale assunto implica che ogni oggetto debba essere considerato come un unicum, un solo e irripetibile esemplare di sé stesso. Ecco, dunque, che trattare il tema del rilievo architettonico di Galleria Borghese diviene un’impresa complicatissima: da un lato le metodologie di cui disponiamo sono largamente imperfette in quanto altamente affette da soggettività, dall’altro l’oggetto stesso della ricerca è, a sua volta, un monumento complesso, contenitore sempre cangiante di innumerevoli informazioni. Sulla base dell’esperienza maturata, infatti, abbiamo più volte abbracciato l’idea che ragionare di Beni Culturali in termini di sistema complesso e stratificato comporti una scelta preliminare fondamentale: decidere, per così dire, il punto d’accesso al sistema stesso. Si tratta in altre parole di stabilire una gerarchia tra i molteplici livelli informativi che si intersecano nell’oggetto in modo da stabilire le priorità e, a cascata, la sequenza delle operazioni da svolgere. In quest’ ottica l’approccio utilizzato dal nostro gruppo di ricerca tende, sin dalle fasi di pianificazione del rilievo, ad acquisire tale complessità come fattore unico e determinante per mettere a fuoco e condurre le numerose attività presentate nei diversi saggi di questa sezione. Per quanto attiene alla “nostra” metodologia (in realtà condivisa e validata da un’ampissima platea di studiosi e ricercatori un po’ in tutto il mondo) il posto più alto nella gerarchia delle attività spetta alla fase dell’interpretazione critica, in cui i dati raccolti attraverso letture strumentali vengono successivamente impiegati per formulare e verificate ipotesi interpretative. Questo passaggio determina una trasformazione del in informazione. Nel caso dell’architettura costruita, questa fase viene comunemente denominata Rilievo, termine che abbraccia l’intera sequenza di passaggi dalla raccolta dei dati, alla loro selezione e interpretazione fino alla rappresentazione e comunicazione delle informazioni prodotte. Ecco la ragione dell’ampio spazio riservato in questa sezione all’illustrazione delle vaste campagne di rilevamento fotografico e tridimensionale (topografico, LIDAR e SfM) : esse hanno infatti consentito di costruire quel database metrico, geometrico e cromatico da cui far discendere le letture e interpretazioni successive. Sebbene tutte le tecnologie impiegate nel processo di acquisizione dei dati non siano innovative in senso stretto, lo è certamente il loro impiego integrato, altro elemento chiave della metodologia che qui presentiamo. Sebbene, inoltre, esistano dei criteri oggettivi e scientificamente validi che influenzano la scelta delle metodologie di rilievo, il caso in esame ha fornito l’occasione per riflettere, ancora una volta, sulle potenzialità dell’impiego di ciascuna di esse e sulla loro ottimizzazione. È così che l’acquisizione di dati di un complesso architettonico articolato, come quello della Galleria Borghese, ha seguito un’impostazione tradizionale ma sempre efficace. Le facciate esterne e gli ambienti interni sono stati rilevati mediante un sistema che integrasse la scansione laser 3D con la topografia, al fine di controllarne il più possibile l’accuratezza metrica. Le superfici pavimentali e le pareti delle sale museali, invece, sono state oggetto di una dettagliata campagna fotografica che, appoggiandosi al dato topografico, è finalizzata all’elaborazione di immagini ad altissima risoluzione con una valenza metrica. Questo apparato documentale ci permette di apprezzare e di studiare approfonditamente tutti i rivestimenti, lapidei e non lapidei, tutte le geometrie sottese alla progettazione del monumento e, infine le tracce della sua storia.
Operazioni di rilievo integrato per la conoscenza e documentazione della Galleria Borghese / Inglese, Carlo. - (2024), pp. 493-500.
Operazioni di rilievo integrato per la conoscenza e documentazione della Galleria Borghese
Inglese Carlo
2024
Abstract
L’obiettivo fondamentale di tutte le attività di documentazione condotte negli ultimi anni su Galleria Borghese ha sempre riguardato la sua conoscenza profonda attraverso gli strumenti del rilievo. Le attività realizzate hanno coinvolto il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura (DSDRA) di Sapienza a partire dal 2019, per giungere, dopo un susseguirsi di sperimentazioni, ad una lettura critica, coerente ed estensiva dei dati acquisiti. Questa lettura diviene l’ultimo traguardo raggiunto mediante il processo, lungo e complesso, di integrazione dei dati acquisiti e della sintesi delle informazioni in modelli digitali. Tali modelli, si configurano come veri e propri gemelli digitali degli oggetti reali, condividendo con questi ultimi i caratteri morfologici, dimensionali e cromatici. Grazie alla possibilità di essere ispezionati, scomposti, segmentati in diversi modi e secondo diversi criteri, i modelli digitali consentono possibilità di indagine che integrano e, in un certo senso, potenziano quelle sperimentabili in loco. Questo dimostra come, attualmente, il rilievo non debba essere considerato solo come somma delle operazioni di misura, ma come un processo metodologicamente e operativamente studiato per costruire una base di dati ampia ed eterogenea, necessaria e utile a molteplici scopi. Su questa traccia relativa al metodo, si innestano i caratteri propri del bene architettonico che, in un processo tutt’altro che generalizzabile, contribuiscono a coniugare i principi teorici con le pratiche operative. Seguendo questa riflessione, le numerose esperienze condotte nell’ambito del rilievo architettonico negli ultimi decenni dal DSDRA portano a rendere sempre più esplicita la convinzione che la definizione più appropriata a cui riferirsi per l’insieme di queste caratteristiche sia quella di “sistema complesso”. Con questa definizione è possibile intendere «un sistema dinamico a multicomponenti, ovvero composto da diversi sottosistemi che tipicamente interagiscono tra loro». Tale assunto implica che ogni oggetto debba essere considerato come un unicum, un solo e irripetibile esemplare di sé stesso. Ecco, dunque, che trattare il tema del rilievo architettonico di Galleria Borghese diviene un’impresa complicatissima: da un lato le metodologie di cui disponiamo sono largamente imperfette in quanto altamente affette da soggettività, dall’altro l’oggetto stesso della ricerca è, a sua volta, un monumento complesso, contenitore sempre cangiante di innumerevoli informazioni. Sulla base dell’esperienza maturata, infatti, abbiamo più volte abbracciato l’idea che ragionare di Beni Culturali in termini di sistema complesso e stratificato comporti una scelta preliminare fondamentale: decidere, per così dire, il punto d’accesso al sistema stesso. Si tratta in altre parole di stabilire una gerarchia tra i molteplici livelli informativi che si intersecano nell’oggetto in modo da stabilire le priorità e, a cascata, la sequenza delle operazioni da svolgere. In quest’ ottica l’approccio utilizzato dal nostro gruppo di ricerca tende, sin dalle fasi di pianificazione del rilievo, ad acquisire tale complessità come fattore unico e determinante per mettere a fuoco e condurre le numerose attività presentate nei diversi saggi di questa sezione. Per quanto attiene alla “nostra” metodologia (in realtà condivisa e validata da un’ampissima platea di studiosi e ricercatori un po’ in tutto il mondo) il posto più alto nella gerarchia delle attività spetta alla fase dell’interpretazione critica, in cui i dati raccolti attraverso letture strumentali vengono successivamente impiegati per formulare e verificate ipotesi interpretative. Questo passaggio determina una trasformazione del in informazione. Nel caso dell’architettura costruita, questa fase viene comunemente denominata Rilievo, termine che abbraccia l’intera sequenza di passaggi dalla raccolta dei dati, alla loro selezione e interpretazione fino alla rappresentazione e comunicazione delle informazioni prodotte. Ecco la ragione dell’ampio spazio riservato in questa sezione all’illustrazione delle vaste campagne di rilevamento fotografico e tridimensionale (topografico, LIDAR e SfM) : esse hanno infatti consentito di costruire quel database metrico, geometrico e cromatico da cui far discendere le letture e interpretazioni successive. Sebbene tutte le tecnologie impiegate nel processo di acquisizione dei dati non siano innovative in senso stretto, lo è certamente il loro impiego integrato, altro elemento chiave della metodologia che qui presentiamo. Sebbene, inoltre, esistano dei criteri oggettivi e scientificamente validi che influenzano la scelta delle metodologie di rilievo, il caso in esame ha fornito l’occasione per riflettere, ancora una volta, sulle potenzialità dell’impiego di ciascuna di esse e sulla loro ottimizzazione. È così che l’acquisizione di dati di un complesso architettonico articolato, come quello della Galleria Borghese, ha seguito un’impostazione tradizionale ma sempre efficace. Le facciate esterne e gli ambienti interni sono stati rilevati mediante un sistema che integrasse la scansione laser 3D con la topografia, al fine di controllarne il più possibile l’accuratezza metrica. Le superfici pavimentali e le pareti delle sale museali, invece, sono state oggetto di una dettagliata campagna fotografica che, appoggiandosi al dato topografico, è finalizzata all’elaborazione di immagini ad altissima risoluzione con una valenza metrica. Questo apparato documentale ci permette di apprezzare e di studiare approfonditamente tutti i rivestimenti, lapidei e non lapidei, tutte le geometrie sottese alla progettazione del monumento e, infine le tracce della sua storia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Inglese_Operazioni di rilievo integrato per la conoscenza e documentazione della Galleria Borghese_2024.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
8.99 MB
Formato
Adobe PDF
|
8.99 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.