In questo capitolo si intende proporre un’analisi critica di alcuni temi meno pubblici inerenti a associazioni e comitati attivi in Esquilino, tra cui alcuni emersi dalle interviste con i/le rappresentanti delle sei associazioni, trattati nel capitolo 4, sulla scorta del quadro teorico presentato nelle sezioni precedenti. Mi affido in prevalenza ai metodi della ricerca antropologica e a fonti etnografiche, grazie alla familiarità acquisita con il contesto, di livelli vari e non sempre scindibili. Residente nel rione dal 2013, nel 2018 sono stato coinvolto in un progetto di ricerca-azione denominato Esquilino chiama Roma, un forum che ha riunito dipartimenti universitari e istituzioni , e in particolare in una sua branca, Socioportici, interessata ai temi antropologici e sociali. Ho riconsiderato così Esquilino quale ‘terreno di ricerca’, confrontandomi con le difficoltà epistemologiche dovute alla distanza iper-contratta tra etnografo e contesto di studio, tra sguardo indagatore e ciò su cui esso si posa (Sobrero 1998: 208-211), e con implicazioni scientifiche, etiche, morali e relazionali. Le necessità di rinegoziare con gli interlocutori il proprio ‘essere sul campo’, proprie di ogni etnografia, risultano amplificate dal coinvolgimento personale in cui l’essenzialità del contatto diretto incontra l’emotività degli approcci con gli attori sociali del territorio, la reciproca consapevolezza di essere parte di un setting comune, il timore di essere percepito come inopportuno
L’impegno civico all’Esquilino. Politiche, retoriche, ritualità sociale / Russo, Carmelo. - (2024), pp. 87-110.
L’impegno civico all’Esquilino. Politiche, retoriche, ritualità sociale
Russo, Carmelo
2024
Abstract
In questo capitolo si intende proporre un’analisi critica di alcuni temi meno pubblici inerenti a associazioni e comitati attivi in Esquilino, tra cui alcuni emersi dalle interviste con i/le rappresentanti delle sei associazioni, trattati nel capitolo 4, sulla scorta del quadro teorico presentato nelle sezioni precedenti. Mi affido in prevalenza ai metodi della ricerca antropologica e a fonti etnografiche, grazie alla familiarità acquisita con il contesto, di livelli vari e non sempre scindibili. Residente nel rione dal 2013, nel 2018 sono stato coinvolto in un progetto di ricerca-azione denominato Esquilino chiama Roma, un forum che ha riunito dipartimenti universitari e istituzioni , e in particolare in una sua branca, Socioportici, interessata ai temi antropologici e sociali. Ho riconsiderato così Esquilino quale ‘terreno di ricerca’, confrontandomi con le difficoltà epistemologiche dovute alla distanza iper-contratta tra etnografo e contesto di studio, tra sguardo indagatore e ciò su cui esso si posa (Sobrero 1998: 208-211), e con implicazioni scientifiche, etiche, morali e relazionali. Le necessità di rinegoziare con gli interlocutori il proprio ‘essere sul campo’, proprie di ogni etnografia, risultano amplificate dal coinvolgimento personale in cui l’essenzialità del contatto diretto incontra l’emotività degli approcci con gli attori sociali del territorio, la reciproca consapevolezza di essere parte di un setting comune, il timore di essere percepito come inopportunoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.