L’Impero persiano e quello bizantino furono le due grandi regioni e le due grandi culture con cui l’Islam delle prime conquiste arabe giunse a contatto. Le prime generazioni di conquistatori, a lungo minoranze nelle immense regioni sottomesse, presto assorbirono aspetti delle realtà con cui entrarono in contatto. Mentre però le regioni bizantine e cristiane parteciparono al nuovo mondo che si andava creando diluendo progressivamente il portato della loro storia precedente anche attraverso l’arabizzazione, la Persia ha mantenuto una forte autonomia culturale, unica nella storia del mondo islamico, con la sua lingua, il neo-persiano, che rappresentò nel periodo islamico la sintesi di una storia imperiale e di una forte connotazione identitaria. Per comprendere l’identità dell’Iran islamico è quindi fondamentale conoscere la cultura persiana precedente e svelare come la progressiva adesione all’Islam delle popolazioni dell’altopiano iranico e fino alle sue irradiazioni in Asia centrale e anche verso il Subcontinente indiano sia stata caratterizzata, piú che in altre regioni, dalla resilienza di una vicenda culturale precedente. Se ancora oggi questa tradizione viene rivendicata come elemento imprescindibile, persino dalla stessa Costituzione della Repubblica Islamica di Iran, essa fu l’oggetto nel corso del Medioevo e dell’Età moderna e contemporanea di una vera e propria riproposizione nostalgica soprattutto per quanto concerne storia, religione e letteratura del periodo sasanide. La stessa adozione dello sciismo, come elemento distintivo prima da parte degli ismailiti e in seguito nella sua variante duodecimana a partire dal XVI secolo, è un esempio del paradigma persiano: l’Islam, adottato inizialmente con difficoltà, venne in seguito plasmato in una nuova prospettiva nel solco di questo passato.
L'Iran tra Antichità e Medioevo: dall'Iran sasanide alla Persia islamica / Cereti, Carlo Giovanni. - (2024), pp. 177-219.
L'Iran tra Antichità e Medioevo: dall'Iran sasanide alla Persia islamica
Carlo Giovanni Cereti
2024
Abstract
L’Impero persiano e quello bizantino furono le due grandi regioni e le due grandi culture con cui l’Islam delle prime conquiste arabe giunse a contatto. Le prime generazioni di conquistatori, a lungo minoranze nelle immense regioni sottomesse, presto assorbirono aspetti delle realtà con cui entrarono in contatto. Mentre però le regioni bizantine e cristiane parteciparono al nuovo mondo che si andava creando diluendo progressivamente il portato della loro storia precedente anche attraverso l’arabizzazione, la Persia ha mantenuto una forte autonomia culturale, unica nella storia del mondo islamico, con la sua lingua, il neo-persiano, che rappresentò nel periodo islamico la sintesi di una storia imperiale e di una forte connotazione identitaria. Per comprendere l’identità dell’Iran islamico è quindi fondamentale conoscere la cultura persiana precedente e svelare come la progressiva adesione all’Islam delle popolazioni dell’altopiano iranico e fino alle sue irradiazioni in Asia centrale e anche verso il Subcontinente indiano sia stata caratterizzata, piú che in altre regioni, dalla resilienza di una vicenda culturale precedente. Se ancora oggi questa tradizione viene rivendicata come elemento imprescindibile, persino dalla stessa Costituzione della Repubblica Islamica di Iran, essa fu l’oggetto nel corso del Medioevo e dell’Età moderna e contemporanea di una vera e propria riproposizione nostalgica soprattutto per quanto concerne storia, religione e letteratura del periodo sasanide. La stessa adozione dello sciismo, come elemento distintivo prima da parte degli ismailiti e in seguito nella sua variante duodecimana a partire dal XVI secolo, è un esempio del paradigma persiano: l’Islam, adottato inizialmente con difficoltà, venne in seguito plasmato in una nuova prospettiva nel solco di questo passato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


