Prima dei gravi danneggiamenti subiti con il terremoto del 2016, la basilica di San Benedetto a Norcia, pur essendo ritenuta fra le più importanti dell’Umbria per ragioni culturali e identitarie, era stata soprattutto oggetto di studi di carattere storico-documentario particolarmente interessati a mettere in luce i nessi storico-religiosi, le qualità di singoli episodi di natura archeologica e artistica o le caratteristiche specifiche di una particolare fase progettuale. Meno considerata è stata l’architettura della fabbrica come organismo in sé, troppo poliedrica e per molti versi irriducibile a modelli architettonici univoci, anche a livello regionale. Però era proprio in questa molteplicità, trattenuta nella coesistenza costruttiva e spaziale, che era possibile riconoscere, a un’analisi mirata e attenta, l’appartenenza dell’edificio a un universo figurativo e culturale più ampio, diramato nello spazio e nel tempo. L’obiettivo del presente contributo è piuttosto focalizzare l’attenzione sulla natura architettonica e costruttiva della fabbrica prima del terremoto, così da potere inquadrarla, oltre che nella sua veste materico-costruttiva, nella sua specificità storico-architettonica. Si è voluto in tal modo anche restituire la trama trasversale dei nessi istituiti fra la chiesa nursina e le predilezioni costruttive e figurative radicate nel territorio nel corso dei secoli passati, passaggi tutti necessari per esplicitare valori e criticità del monumento, per commensurarne le perdite e per orientare la sua ricostruzione.
Architettura e trasformazioni della basilica di San Benedetto a Norcia prima del terremoto del 2016. Un’esegesi per il restauro e la ricostruzione / Fiorani, Donatella. - (2024), pp. 9-26.
Architettura e trasformazioni della basilica di San Benedetto a Norcia prima del terremoto del 2016. Un’esegesi per il restauro e la ricostruzione
donatella Fiorani
2024
Abstract
Prima dei gravi danneggiamenti subiti con il terremoto del 2016, la basilica di San Benedetto a Norcia, pur essendo ritenuta fra le più importanti dell’Umbria per ragioni culturali e identitarie, era stata soprattutto oggetto di studi di carattere storico-documentario particolarmente interessati a mettere in luce i nessi storico-religiosi, le qualità di singoli episodi di natura archeologica e artistica o le caratteristiche specifiche di una particolare fase progettuale. Meno considerata è stata l’architettura della fabbrica come organismo in sé, troppo poliedrica e per molti versi irriducibile a modelli architettonici univoci, anche a livello regionale. Però era proprio in questa molteplicità, trattenuta nella coesistenza costruttiva e spaziale, che era possibile riconoscere, a un’analisi mirata e attenta, l’appartenenza dell’edificio a un universo figurativo e culturale più ampio, diramato nello spazio e nel tempo. L’obiettivo del presente contributo è piuttosto focalizzare l’attenzione sulla natura architettonica e costruttiva della fabbrica prima del terremoto, così da potere inquadrarla, oltre che nella sua veste materico-costruttiva, nella sua specificità storico-architettonica. Si è voluto in tal modo anche restituire la trama trasversale dei nessi istituiti fra la chiesa nursina e le predilezioni costruttive e figurative radicate nel territorio nel corso dei secoli passati, passaggi tutti necessari per esplicitare valori e criticità del monumento, per commensurarne le perdite e per orientare la sua ricostruzione.File | Dimensione | Formato | |
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