Il presente intervento intende esplorare il modo in cui l’acqua, considerata nella materialità del proprio corpo agentivo non umano, possa considerarsi utile soggetto d’analisi nelle opere della climate fiction contemporanea. Nello specifico, l’articolo intende testare la proficuità, nell’ambito del tropo acquatico, di alcune categorie d’analisi: quella di pretrauma (Kaplan 2020), quella di memoria e quella di materia. Lo si farà attraverso il riferimento a tre opere delle autrici Sandrine Collette, Juste après la vague (2019); Alexandra Kleeman, Something New Under the Sun (2021); e Lorenza Pieri, Erosione (2022). La discussione sarà utile, in ultima analisi, a comprendere la riconfigurazione dei termini di realtà e di irrealtà operata dalla climate fiction all’interno del contesto letterario contemporaneo, nonché di valutarne il suo portato etico.
Le forme dell’acqua: catastrofe, memoria e materia nella climate fiction / Elia, Annamaria. - (2024), pp. 75-103.
Le forme dell’acqua: catastrofe, memoria e materia nella climate fiction
Annamaria Elia
2024
Abstract
Il presente intervento intende esplorare il modo in cui l’acqua, considerata nella materialità del proprio corpo agentivo non umano, possa considerarsi utile soggetto d’analisi nelle opere della climate fiction contemporanea. Nello specifico, l’articolo intende testare la proficuità, nell’ambito del tropo acquatico, di alcune categorie d’analisi: quella di pretrauma (Kaplan 2020), quella di memoria e quella di materia. Lo si farà attraverso il riferimento a tre opere delle autrici Sandrine Collette, Juste après la vague (2019); Alexandra Kleeman, Something New Under the Sun (2021); e Lorenza Pieri, Erosione (2022). La discussione sarà utile, in ultima analisi, a comprendere la riconfigurazione dei termini di realtà e di irrealtà operata dalla climate fiction all’interno del contesto letterario contemporaneo, nonché di valutarne il suo portato etico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.