A Roma, delle diciassette principali porte delle mura di Aureliano, soltanto la Porta Tiburtina e la Porta Maggiore integrano, nel percorso delle nuove fortificazioni, i fornici già monumentalizzati di acquedotti più antichi. Già da tempo, l'area del doppio fornice eretto da Claudio sulle viae Praenestina e Labicana era denominata ad Spem veterem per la presenza di un antico santuario presso il quale, nel 477 a.C. (subito dopo la disfatta romana del Cremera), il console C. Orazio Pulvillo (richiamato dal fronte volsco) affrontò i Veienti, prima dello scontro definitivo davanti alla Porta Collina (Liv. 2.51.2; Dion. Halic. 9.24). D’altra parte, la località ad Spem veterem è ripetutamente citata da Frontino in relazione ad alcuni degli acquedotti sopra ricordati (Front. aq. 19.7 e 87.4 per le aquae Marcia e Iulia; 21.3 per l’aqua Claudia) e, più precisamente, per la identificazione del punto di congiunzione tra aqua Claudia e Arcus Neroniani (Front. aq. 20.3). La località è messa in relazione, dallo stesso curator aquarum con un altro e molto originale toponimo, mai attestato prima e dopo Frontino. Gemelli (Front. aq. 5.7, sempre in relazione all’aqua Appia e al relativo ramus augusteo) è stato generalmente considerato un “nomignolo per addetti ai lavori”, utilizzato dagli aquarii romani per identificare il punto di congiunzione degli acquedotti in questione Tuttavia, il riferimento ai due spechi sotterranei –del tutto invisibili in superficie– pare poco adatto per una denominazione dalle inequivocabili valenze toponomastiche, come è da intendersi la localizzazione ad Gemellos riportata da Frontino con la ulteriore precisazione: qui locus est infra Spem veterem (Front. aq. 65. 3-4). A questo punto, verrebbe spontaneo pensare che la denominazione Gemelli / ad Gemellos tramandata da Frontino possa alludere, molto più concretamente, al doppio fornice eretto da Claudio a cavallo delle vie Labicana a Prenestina. Nel contributo si intende, quindi, indagare l'indicazione toponomastica e la sua possibile relazione con il doppio fornice di Porta Maggiore
Ad Gemellos: topografia e toponomastica intorno alla Porta Maggiore / Palombi, Domenico. - (2024).
Ad Gemellos: topografia e toponomastica intorno alla Porta Maggiore
domenico palombi
2024
Abstract
A Roma, delle diciassette principali porte delle mura di Aureliano, soltanto la Porta Tiburtina e la Porta Maggiore integrano, nel percorso delle nuove fortificazioni, i fornici già monumentalizzati di acquedotti più antichi. Già da tempo, l'area del doppio fornice eretto da Claudio sulle viae Praenestina e Labicana era denominata ad Spem veterem per la presenza di un antico santuario presso il quale, nel 477 a.C. (subito dopo la disfatta romana del Cremera), il console C. Orazio Pulvillo (richiamato dal fronte volsco) affrontò i Veienti, prima dello scontro definitivo davanti alla Porta Collina (Liv. 2.51.2; Dion. Halic. 9.24). D’altra parte, la località ad Spem veterem è ripetutamente citata da Frontino in relazione ad alcuni degli acquedotti sopra ricordati (Front. aq. 19.7 e 87.4 per le aquae Marcia e Iulia; 21.3 per l’aqua Claudia) e, più precisamente, per la identificazione del punto di congiunzione tra aqua Claudia e Arcus Neroniani (Front. aq. 20.3). La località è messa in relazione, dallo stesso curator aquarum con un altro e molto originale toponimo, mai attestato prima e dopo Frontino. Gemelli (Front. aq. 5.7, sempre in relazione all’aqua Appia e al relativo ramus augusteo) è stato generalmente considerato un “nomignolo per addetti ai lavori”, utilizzato dagli aquarii romani per identificare il punto di congiunzione degli acquedotti in questione Tuttavia, il riferimento ai due spechi sotterranei –del tutto invisibili in superficie– pare poco adatto per una denominazione dalle inequivocabili valenze toponomastiche, come è da intendersi la localizzazione ad Gemellos riportata da Frontino con la ulteriore precisazione: qui locus est infra Spem veterem (Front. aq. 65. 3-4). A questo punto, verrebbe spontaneo pensare che la denominazione Gemelli / ad Gemellos tramandata da Frontino possa alludere, molto più concretamente, al doppio fornice eretto da Claudio a cavallo delle vie Labicana a Prenestina. Nel contributo si intende, quindi, indagare l'indicazione toponomastica e la sua possibile relazione con il doppio fornice di Porta MaggioreI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.