Roma, quale mater urbium, era una città accogliente, promettente e invogliava al trasferimento di interi gruppi familiari specializzati in produzioni artistiche o di alto artigianato. Nell’immensa piazza della città, e nelle corti papali, principesche e cardinalizie, si muovono artiste autoctone e altre che vengono chiama- te appositamente da luoghi differenti, come Lavinia Fontana da Bologna, o Diana Scultori da Mantova che segue il marito architetto Francesco Capriani da Volterra, trovando proprio a Roma una sua notorietà e un suo pubblico. Di fatto anche le forestiere diventano romane a tutti gli effetti, facendosi subito inglobare da un mercato che offriva opportunità illimitate.
Roma: la gloria delle donne tra cinquecento e seicento / Morselli, Raffaella. - (2024), pp. 16-31.
Roma: la gloria delle donne tra cinquecento e seicento
morselli raffaella
2024
Abstract
Roma, quale mater urbium, era una città accogliente, promettente e invogliava al trasferimento di interi gruppi familiari specializzati in produzioni artistiche o di alto artigianato. Nell’immensa piazza della città, e nelle corti papali, principesche e cardinalizie, si muovono artiste autoctone e altre che vengono chiama- te appositamente da luoghi differenti, come Lavinia Fontana da Bologna, o Diana Scultori da Mantova che segue il marito architetto Francesco Capriani da Volterra, trovando proprio a Roma una sua notorietà e un suo pubblico. Di fatto anche le forestiere diventano romane a tutti gli effetti, facendosi subito inglobare da un mercato che offriva opportunità illimitate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.