La direttiva 2019/771/UE – attuata in Italia dal Decreto Legislativo 4 novembre 2021, n. 170 che ha introdotto alcune modifiche al Codice del Consumo (D.lgs. n. 206/2005) – è intervenuta in abrogazione e sostituzione della dir. 1999/44/CE). La direttiva in analisi si dedica ai contratti di vendita di beni e, più precisamente, si applica solo ai contratti di vendita (conclusi successivamente al 1 gennaio 2022 – data di entrata in vigore del decreto – sia on-line sia off-line) tra un professionista e un consumatore (B2C)relativi a beni mobili materiali, inclusi i beni con elementi digitali, che necessitano di contenuti digitali o di servizi digitali per funzionare. Essa mira a risolvere la frammentarietà delle norme nazionali in materia contrattuale, e soprattutto con riguardo alla gerarchia dei rimedi ai difetti di conformità e alla loro attuazione. La direttiva persegue tale fine in un’ottica di armonizzazione volta a riservare una maggiore tutela al consumatore. A causa, però, dell’ampio spazio di manovra riservato agli Stati in sede di recepimento, pare difficile immaginare un effettivo perseguimento dell’armonizzazione auspicata, a scapito della tutela del consumatore.
Direttiva 2019/771/UE. Armonizzazione e protezione del consumatore nei contratti di vendita di beni anche con elementi o contenuti digitali / Fabrocini, Alessandra. - (2023), pp. 195-208. - QUADERNI DELLA DIDATTICA.
Direttiva 2019/771/UE. Armonizzazione e protezione del consumatore nei contratti di vendita di beni anche con elementi o contenuti digitali
Alessandra Fabrocini
2023
Abstract
La direttiva 2019/771/UE – attuata in Italia dal Decreto Legislativo 4 novembre 2021, n. 170 che ha introdotto alcune modifiche al Codice del Consumo (D.lgs. n. 206/2005) – è intervenuta in abrogazione e sostituzione della dir. 1999/44/CE). La direttiva in analisi si dedica ai contratti di vendita di beni e, più precisamente, si applica solo ai contratti di vendita (conclusi successivamente al 1 gennaio 2022 – data di entrata in vigore del decreto – sia on-line sia off-line) tra un professionista e un consumatore (B2C)relativi a beni mobili materiali, inclusi i beni con elementi digitali, che necessitano di contenuti digitali o di servizi digitali per funzionare. Essa mira a risolvere la frammentarietà delle norme nazionali in materia contrattuale, e soprattutto con riguardo alla gerarchia dei rimedi ai difetti di conformità e alla loro attuazione. La direttiva persegue tale fine in un’ottica di armonizzazione volta a riservare una maggiore tutela al consumatore. A causa, però, dell’ampio spazio di manovra riservato agli Stati in sede di recepimento, pare difficile immaginare un effettivo perseguimento dell’armonizzazione auspicata, a scapito della tutela del consumatore.File | Dimensione | Formato | |
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