Il lavoro presenta uno studio archeobotanico su tre campioni di legno carbonizzato provenienti dai depositi medio-repubblicani dello scavo del Palatino Nord-Orientale che sono stati analizzati presso il Laboratorio di Archeobotanica e Palinologia della Sapienza - Università di Roma con lo scopo di identificarne la specie ed avanzare ipotesi sul loro utilizzo. Due campioni sono composti da frammenti di legno carbonizzato raccolti nei grandi riporti di terreno effettuati all’interno delle Curiae Veteres, tra la fine del V/inizi del IV e la fine del IV/inizio del III secolo a.C., in connessione con importanti interventi edilizi. Le analisi hanno restituito l'identificazione delle specie arboree più diffuse nei depositi romani databili tra prima e media età repubblicana, anche in ragione del loro impiego nell’edilizia. Il terzo campione, composto da cinque frammenti di ramoscelli carbonizzati, è stato rinvenuto all’interno della Teca A del santuario della Velia ed è relativo ad una deposizione rituale effettuata nel III secolo a.C.; tale studio ha dato la possibilità di documentare, per la prima volta in ambito urbano, l’impiego di elementi della vegetazione in relazione a riti specifici, di cui forse rimane qualche traccia nelle fonti scritte.
Il materiale archeobotanico / Armenio, Cecilia; Masi, Alessia. - (2024), pp. 501-503.
Il materiale archeobotanico
Armenio, Cecilia;Masi, Alessia
2024
Abstract
Il lavoro presenta uno studio archeobotanico su tre campioni di legno carbonizzato provenienti dai depositi medio-repubblicani dello scavo del Palatino Nord-Orientale che sono stati analizzati presso il Laboratorio di Archeobotanica e Palinologia della Sapienza - Università di Roma con lo scopo di identificarne la specie ed avanzare ipotesi sul loro utilizzo. Due campioni sono composti da frammenti di legno carbonizzato raccolti nei grandi riporti di terreno effettuati all’interno delle Curiae Veteres, tra la fine del V/inizi del IV e la fine del IV/inizio del III secolo a.C., in connessione con importanti interventi edilizi. Le analisi hanno restituito l'identificazione delle specie arboree più diffuse nei depositi romani databili tra prima e media età repubblicana, anche in ragione del loro impiego nell’edilizia. Il terzo campione, composto da cinque frammenti di ramoscelli carbonizzati, è stato rinvenuto all’interno della Teca A del santuario della Velia ed è relativo ad una deposizione rituale effettuata nel III secolo a.C.; tale studio ha dato la possibilità di documentare, per la prima volta in ambito urbano, l’impiego di elementi della vegetazione in relazione a riti specifici, di cui forse rimane qualche traccia nelle fonti scritte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.