Questo contributo si propone di rendere conto di un’esperienza di ricerca condotta su alcuni paesaggi tra i più significativi in Italia, quando si parla di violenza lenta. Nello specifico, la violenza cui ci si riferisce è quella che ha investito, durante il Novecento, diverse componenti ambientali di quelli che oggi in Italia vengono definiti Siti di Interesse Nazionale per la Bonifica (SIN), ovvero luoghi che hanno subito un drammatico fenomeno di contaminazione del suolo e delle acque per effetto, in larghissima parte, di processi di industrializzazione spontanei o pianificati. In queste aree è possibile leggere diverse forme di violenza lenta, da quella esercitata sui paesaggi, stravolti dalla localizzazione e dallo sviluppo di grandi impianti industriali, deturpati dall’attività mineraria, o distrutti in modo spesso invisibile da sversamenti e abbandono di rifiuti tossici e pericolosi; a quella che le stesse attività produttive hanno esercitato sui lavoratori e sulle loro famiglie, compromettendone a lungo termine la salute, la speranza di vita e le possibilità di sviluppo; fino all’ultima forma, quella che vede un legame probabile, ma ancora largamente da indagare, tra paesaggi industriali, compromissione ambientale e disagio socio-economico della popolazione. Obiettivo di questo paper è quello di descrivere i caratteri di quella forma di violenza lenta che ha forti legami con l’ingiustizia ambientale e la disuguaglianza sociale, per cui le comunità, la cui salute è messa a rischio dalla presenza di una fonte inquinante, soffrono anche per livelli significativi di disagio sociale ed economico.
I paesaggi dell'ingiustizia ambientale in Italia / Gemmiti, Roberta. - (2024), pp. 115-120.
I paesaggi dell'ingiustizia ambientale in Italia
Gemmiti Roberta
2024
Abstract
Questo contributo si propone di rendere conto di un’esperienza di ricerca condotta su alcuni paesaggi tra i più significativi in Italia, quando si parla di violenza lenta. Nello specifico, la violenza cui ci si riferisce è quella che ha investito, durante il Novecento, diverse componenti ambientali di quelli che oggi in Italia vengono definiti Siti di Interesse Nazionale per la Bonifica (SIN), ovvero luoghi che hanno subito un drammatico fenomeno di contaminazione del suolo e delle acque per effetto, in larghissima parte, di processi di industrializzazione spontanei o pianificati. In queste aree è possibile leggere diverse forme di violenza lenta, da quella esercitata sui paesaggi, stravolti dalla localizzazione e dallo sviluppo di grandi impianti industriali, deturpati dall’attività mineraria, o distrutti in modo spesso invisibile da sversamenti e abbandono di rifiuti tossici e pericolosi; a quella che le stesse attività produttive hanno esercitato sui lavoratori e sulle loro famiglie, compromettendone a lungo termine la salute, la speranza di vita e le possibilità di sviluppo; fino all’ultima forma, quella che vede un legame probabile, ma ancora largamente da indagare, tra paesaggi industriali, compromissione ambientale e disagio socio-economico della popolazione. Obiettivo di questo paper è quello di descrivere i caratteri di quella forma di violenza lenta che ha forti legami con l’ingiustizia ambientale e la disuguaglianza sociale, per cui le comunità, la cui salute è messa a rischio dalla presenza di una fonte inquinante, soffrono anche per livelli significativi di disagio sociale ed economico.File | Dimensione | Formato | |
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