Il rito sacrificale occupa un ruolo fondamentale nella storia culturale e intellettuale dell’India, come evidenziato nel lavoro di Igor Spanò. Alcuni studiosi hanno sostenuto che la filosofia indiana derivi dall’influenza greca, in particolare a causa dell'interazione tra buddhisti e regni indo-greci tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C. Tuttavia, non vi sono prove che i Greci abbiano trasmesso metodi filosofici all’India, né che la filosofia indiana sia un semplice adattamento delle tecniche razionali greche. Piuttosto, il pensiero indiano si sviluppa autonomamente, radicandosi nel contesto rituale del sacrificio solenne, come dimostrano i modelli organizzativi presenti nei testi vedici e negli Śrautasūtra, risalenti al primo millennio a.C. Questo contesto rituale non solo fornì un metodo e una struttura espositiva alla riflessione filosofica, ma plasmò anche la visione del mondo e l’approccio ludico che caratterizzano la filosofia indiana matura. L’atteggiamento ludico, esemplificato dai commentari di Vācaspati Miśra, mostra come i diversi sistemi filosofici siano intesi come “giochi”, con regole da rispettare, che riflettono la molteplicità e il dibattito esistente tra le scuole rituali. Ogni sistema filosofico si basa su principi distinti, ma contribuisce a un dibattito comune, il “meta-gioco” regolato dai principi generali del Nyāya (logica e dibattito). Il testo di Spanò invita a esplorare la complessità del sacrificio e a comprendere come la riflessione rituale abbia fornito le basi alla filosofia e alle scienze tradizionali indiane, rivelandone una ricchezza culturale e intellettuale senza pari.
Prefazione / LO TURCO, Bruno. - (2024), pp. 9-13.
Prefazione
Bruno Lo Turco
2024
Abstract
Il rito sacrificale occupa un ruolo fondamentale nella storia culturale e intellettuale dell’India, come evidenziato nel lavoro di Igor Spanò. Alcuni studiosi hanno sostenuto che la filosofia indiana derivi dall’influenza greca, in particolare a causa dell'interazione tra buddhisti e regni indo-greci tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C. Tuttavia, non vi sono prove che i Greci abbiano trasmesso metodi filosofici all’India, né che la filosofia indiana sia un semplice adattamento delle tecniche razionali greche. Piuttosto, il pensiero indiano si sviluppa autonomamente, radicandosi nel contesto rituale del sacrificio solenne, come dimostrano i modelli organizzativi presenti nei testi vedici e negli Śrautasūtra, risalenti al primo millennio a.C. Questo contesto rituale non solo fornì un metodo e una struttura espositiva alla riflessione filosofica, ma plasmò anche la visione del mondo e l’approccio ludico che caratterizzano la filosofia indiana matura. L’atteggiamento ludico, esemplificato dai commentari di Vācaspati Miśra, mostra come i diversi sistemi filosofici siano intesi come “giochi”, con regole da rispettare, che riflettono la molteplicità e il dibattito esistente tra le scuole rituali. Ogni sistema filosofico si basa su principi distinti, ma contribuisce a un dibattito comune, il “meta-gioco” regolato dai principi generali del Nyāya (logica e dibattito). Il testo di Spanò invita a esplorare la complessità del sacrificio e a comprendere come la riflessione rituale abbia fornito le basi alla filosofia e alle scienze tradizionali indiane, rivelandone una ricchezza culturale e intellettuale senza pari.File | Dimensione | Formato | |
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