Tra i pericoli che rischiarono di minare seriamente il processo di unificazione nazionale dopo la nascita del Regno d'Italia, il brigantaggio meridionale rappresentò certamente quello più concreto e difficile da affrontare. La necessità di risolvere velocemente il problema e di accreditare l'Italia presso le altre Nazioni come un paese stabile e coeso, impose al Governo e al Parlamento di introdurre un regime penale d'eccezione che doveva, nelle loro intenzioni, debellare una volta per tutte questa piaga atavica del Mezzogiorno. Il presente contributo intende dunque esaminare la legislazione d'eccezione che tra il 1863 e il 1865 impose nella maggior parte delle provincie meridionali una serie di misure repressive particolarmente severe. Partendo dalla famigerata legge Pica, che introdusse la nuova fattispecie del reato di brigantaggio e limitò sensibilmente le libertà e i diritti garantiti ai cittadini dall'ordinamento liberale, tanto da essere definita da Francesco de Sanctis una macchia allo Statuto albertino, si passerà poi ad esaminare la successiva legge Peruzzi che, pur rimanendo essenzialmente nel solco tracciato dalla legge Pica, cercò tuttavia di mitigarne alcuni aspetti eccessivamente illiberali.
L’unificazione sotto scacco. La repressione del brigantaggio meridionale postunitario attraverso la legislazione d’emergenza (1863-1865) / Fiocca, M. - (2023), pp. 25-44.
L’unificazione sotto scacco. La repressione del brigantaggio meridionale postunitario attraverso la legislazione d’emergenza (1863-1865)
FIOCCA M
2023
Abstract
Tra i pericoli che rischiarono di minare seriamente il processo di unificazione nazionale dopo la nascita del Regno d'Italia, il brigantaggio meridionale rappresentò certamente quello più concreto e difficile da affrontare. La necessità di risolvere velocemente il problema e di accreditare l'Italia presso le altre Nazioni come un paese stabile e coeso, impose al Governo e al Parlamento di introdurre un regime penale d'eccezione che doveva, nelle loro intenzioni, debellare una volta per tutte questa piaga atavica del Mezzogiorno. Il presente contributo intende dunque esaminare la legislazione d'eccezione che tra il 1863 e il 1865 impose nella maggior parte delle provincie meridionali una serie di misure repressive particolarmente severe. Partendo dalla famigerata legge Pica, che introdusse la nuova fattispecie del reato di brigantaggio e limitò sensibilmente le libertà e i diritti garantiti ai cittadini dall'ordinamento liberale, tanto da essere definita da Francesco de Sanctis una macchia allo Statuto albertino, si passerà poi ad esaminare la successiva legge Peruzzi che, pur rimanendo essenzialmente nel solco tracciato dalla legge Pica, cercò tuttavia di mitigarne alcuni aspetti eccessivamente illiberali.File | Dimensione | Formato | |
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