Non diversamente dalle altre Regioni, anche il Sistema Sanitario Regionale del Lazio è espressione del complesso processo di cambiamento che, negli anni scorsi, ha interessato il SSN con riferimento alle due principali direttrici di innovazione: l’aziendalizzazione delle originarie Unità Sanitarie Locali e l’assunzione, da parte delle Regioni, di un ruolo centrale nell’erogazione dei servizi. Queste riforme hanno determinato l’affermazione di nuove forme di regolazione che hanno progressivamente ridimensionato il ruolo dello Stato a vantaggio di altri attori, sia pubblici che non, e il coinvolgimento nei processi di decisione pubblica di diversi livelli istituzionali insieme all’esternalizzazione e alla privatizzazione di molti servizi ha portato all’affermazione di uno scenario di multilevel governance in cui è sempre più necessario favorire strategie di coordinamento per rendere efficaci tanto i processi decisionali quanto le modalità di implementazione dei processi. Nel Lazio la svolta aziendalistica ha comportato fin da subito la necessità per i vertici delle ASL, così come per gli operatori sanitari, di rivedere il proprio bagaglio di competenze in modo da poter gestire in modo più efficace ed efficiente i nuovi contesti organizzativi nei quali si sono trovati ad operare. Anche il processo di deospedalizzazione che, a partire dal 2000, la Regione ha avviato per rispondere all’improrogabile necessità di risanamento e di progressivo rientro dal disavanzo che il SSR aveva accumulato nel corso degli anni, ha accentuato la necessità di ridisegnare le competenze in sanità. Si tratta di cambiamenti solo apparentemente procedurali che hanno, invece, inevitabili implicazioni nelle reti di relazioni tra attori organizzativi perché richiedono ai vertici delle Asl coinvolte lo sviluppo di competenze manageriali e di networking che si esplicano nella necessità di un maggiore coordinamento tra le diverse aziende, nella capacità di pianificazione degli interventi e di controllo sull’assegnazione e utilizzo dei beni acquistati. Di fronte a queste sfide sempre più articolate e con sistemi di gestione del personale dirigenziale marcatamente differenziati a livello regionale, la formazione diventa una leva strategica per il potenziamento delle competenze manageriali nelle aziende sanitarie, come un elemento di assoluta necessità per gestire il cambiamento organizzativo. Questo contributo, dopo aver ricostruito l'evoluzione dell'offerta formativa manageriale in sanità nella Regione Lazio, con un focus su un'agenzia di formazione specifica - il Master di II livello in Management e Innovazione nelle Aziende sanitarie della Sapienza di Roma -, descrive le nuove sfide formative che derivano dagli assetti organizzativi disegnati dal PNRR. Acronimi quali PDTA, UDI, ADI, ma anche denominazioni quali Case della comunità, Ospedale di comunità, e ancora le COT e le UVMD sottintendono una forte richiesta di competenze di coordinamento, alle quali ha cercato di rispondere il Team di Coordinamento del Master MIAS attraverso una ricerca-intervento attivata con la Regione Lazio e con la ASL Roma 1 finalizzata proprio a ridisegnare il modello organizzativo e funzionale di un presidio territoriale, in funzione delle indicazioni di innovazione delineate nel PNRR.

Nuovi bisogni di salute e modelli organizzativi in cambiamento: quale formazione manageriale sanitaria / Franceschetti, Laura. - (2024), pp. 151-166.

Nuovi bisogni di salute e modelli organizzativi in cambiamento: quale formazione manageriale sanitaria

Laura Franceschetti
2024

Abstract

Non diversamente dalle altre Regioni, anche il Sistema Sanitario Regionale del Lazio è espressione del complesso processo di cambiamento che, negli anni scorsi, ha interessato il SSN con riferimento alle due principali direttrici di innovazione: l’aziendalizzazione delle originarie Unità Sanitarie Locali e l’assunzione, da parte delle Regioni, di un ruolo centrale nell’erogazione dei servizi. Queste riforme hanno determinato l’affermazione di nuove forme di regolazione che hanno progressivamente ridimensionato il ruolo dello Stato a vantaggio di altri attori, sia pubblici che non, e il coinvolgimento nei processi di decisione pubblica di diversi livelli istituzionali insieme all’esternalizzazione e alla privatizzazione di molti servizi ha portato all’affermazione di uno scenario di multilevel governance in cui è sempre più necessario favorire strategie di coordinamento per rendere efficaci tanto i processi decisionali quanto le modalità di implementazione dei processi. Nel Lazio la svolta aziendalistica ha comportato fin da subito la necessità per i vertici delle ASL, così come per gli operatori sanitari, di rivedere il proprio bagaglio di competenze in modo da poter gestire in modo più efficace ed efficiente i nuovi contesti organizzativi nei quali si sono trovati ad operare. Anche il processo di deospedalizzazione che, a partire dal 2000, la Regione ha avviato per rispondere all’improrogabile necessità di risanamento e di progressivo rientro dal disavanzo che il SSR aveva accumulato nel corso degli anni, ha accentuato la necessità di ridisegnare le competenze in sanità. Si tratta di cambiamenti solo apparentemente procedurali che hanno, invece, inevitabili implicazioni nelle reti di relazioni tra attori organizzativi perché richiedono ai vertici delle Asl coinvolte lo sviluppo di competenze manageriali e di networking che si esplicano nella necessità di un maggiore coordinamento tra le diverse aziende, nella capacità di pianificazione degli interventi e di controllo sull’assegnazione e utilizzo dei beni acquistati. Di fronte a queste sfide sempre più articolate e con sistemi di gestione del personale dirigenziale marcatamente differenziati a livello regionale, la formazione diventa una leva strategica per il potenziamento delle competenze manageriali nelle aziende sanitarie, come un elemento di assoluta necessità per gestire il cambiamento organizzativo. Questo contributo, dopo aver ricostruito l'evoluzione dell'offerta formativa manageriale in sanità nella Regione Lazio, con un focus su un'agenzia di formazione specifica - il Master di II livello in Management e Innovazione nelle Aziende sanitarie della Sapienza di Roma -, descrive le nuove sfide formative che derivano dagli assetti organizzativi disegnati dal PNRR. Acronimi quali PDTA, UDI, ADI, ma anche denominazioni quali Case della comunità, Ospedale di comunità, e ancora le COT e le UVMD sottintendono una forte richiesta di competenze di coordinamento, alle quali ha cercato di rispondere il Team di Coordinamento del Master MIAS attraverso una ricerca-intervento attivata con la Regione Lazio e con la ASL Roma 1 finalizzata proprio a ridisegnare il modello organizzativo e funzionale di un presidio territoriale, in funzione delle indicazioni di innovazione delineate nel PNRR.
2024
Fragilità, cronicità e diseguaglianze di salute
9788885595521
cronicità, formazione manageriale, PNRR, master
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Nuovi bisogni di salute e modelli organizzativi in cambiamento: quale formazione manageriale sanitaria / Franceschetti, Laura. - (2024), pp. 151-166.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1723358
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