Nel titolo prescelto «Il Führerprinzip. La scelta del capo» c’è un tasso di provocazione, legato alle evocazioni di questo termine nella storia europea. Ma non si tratta tanto di fare paralleli o riferirci alle tragiche vicende che ad essi sono collegati, quanto di esaminare i concetti. Si avverte infatti l’urgenza di un ritorno delle nostre riflessioni ai principi ed alle categorie dogmatiche, per reagire a una diffusa banalizzazione della discussione propriamente politica che ormai si regge quasi esclusivamente su slogan attrattivi, senza nessun onere di riscontro con la realtà. La presentazione in parlamento di un disegno di legge costituzionale di modifica della forma di governo ha dato origine ad una discussione convulsa, se non caotica. Siamo inevitabilmente costretti a fare i conti con il progetto che ci è stato presentato, puntando l’accento sulle diverse incongruenze e le specifiche disposizioni. Rischiamo così di lasciarci sfuggire le questioni di fondo, perdendoci nei particolari. Ecco allora la necessità di ricondurre alla loro dimensione di principio la riflessione sul cosiddetto “premierato” che appare caratterizzarsi per uno sguardo basso, attento più alle ragioni, spesso solo d’immagine, delle diverse forze politiche che non ai risvolti di sistema o propriamente costituzionali.
Il Führerprinzip. La scelta del capo / Azzariti, Gaetano. - (2024), pp. 1-263.
Il Führerprinzip. La scelta del capo
Gaetano Azzariti
2024
Abstract
Nel titolo prescelto «Il Führerprinzip. La scelta del capo» c’è un tasso di provocazione, legato alle evocazioni di questo termine nella storia europea. Ma non si tratta tanto di fare paralleli o riferirci alle tragiche vicende che ad essi sono collegati, quanto di esaminare i concetti. Si avverte infatti l’urgenza di un ritorno delle nostre riflessioni ai principi ed alle categorie dogmatiche, per reagire a una diffusa banalizzazione della discussione propriamente politica che ormai si regge quasi esclusivamente su slogan attrattivi, senza nessun onere di riscontro con la realtà. La presentazione in parlamento di un disegno di legge costituzionale di modifica della forma di governo ha dato origine ad una discussione convulsa, se non caotica. Siamo inevitabilmente costretti a fare i conti con il progetto che ci è stato presentato, puntando l’accento sulle diverse incongruenze e le specifiche disposizioni. Rischiamo così di lasciarci sfuggire le questioni di fondo, perdendoci nei particolari. Ecco allora la necessità di ricondurre alla loro dimensione di principio la riflessione sul cosiddetto “premierato” che appare caratterizzarsi per uno sguardo basso, attento più alle ragioni, spesso solo d’immagine, delle diverse forze politiche che non ai risvolti di sistema o propriamente costituzionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.