Il progetto, della durata di 24 mesi, si prefigge intenti didattico-culturali e civici da raggiungere attraverso la proposta di un modello innovativo e alternativo per veicolare la conoscenza e l’insegnamento della Storia delle antiche civiltà (Art. 4 del PNR. Frontiere e transizioni nel mondo antico). La proposta intende suggerire un approccio diretto alle fonti antiche, selezionate a presentate al pubblico, scolastico e non, in modo fruibile, fuori dalle aule, e comunque prescindendo dalla lezione frontale standard. La modalità scelta è la rappresentazione teatrale di alcuni brani tratti dalla letteratura ittita, cantati in lingua originale con accompagnamento musicale, scientificamente introdotti e commentati. Strumenti antichi saranno riprodotti fedelmente su basi iconografiche da un esperto liutaio e se ne sperimenteranno le sonorità. I testi saranno riproposti secondo una 'restituta' in lingua originale. Stando ad alcune evidenze documentarie, si può ritenere che alcuni testi letterari ittiti erano scritti in ‘poesia’ ed erano rappresentati con un accompagnamento musicale. Alcuni di questi testi erano definiti SÍR parola sumerica corrispondente all’ittita ishamai- ‘canto’. La musica purtroppo non ci è pervenuta. La rappresentazione scenica si propone anche di accostare i giovani e non alla bella musica e al teatro come luogo di cultura. Parti delle performance saranno filmate e divulgate tramite i principali social media (YouTube, Facebook, Instagram, etc.), nonché presentate successivamente nelle scuole interessate. Uno degli obiettivi dell’insegnamento della Storia è formare i cittadini del domani e stimolare quelli di oggi, affinando in loro la capacità di cogliere e vagliare criticamente quanto la realtà propone. La civiltà ittita si presta particolarmente allo scopo di civiltà-modello per le caratteristiche di multiculturalità e inclusione che la caratterizzano. Gli Ittiti, infatti, sono un modello di apertura culturale. Basti menzionare, a tal proposito, il loro pantheon, formato da i 'Mille dèi di Hatti', cioè da tutti gli dèi dei popoli con cui essi entravano in contatto, amici e nemici. Gli Ittiti erano plurilingue: a Hattusha erano parlate almeno 4 lingue (ittita, accadico, hurrita, luvio) e le tavolette, scritte in caratteri cuneiformi, ci dicono che essi utilizzavano 9 lingue diverse, indo-europee e non. Ciò testimonia la compresenza di varie entità etniche e culturali sia nel regno di Hatti che a Hattusha stessa. Non da ultimo, gli Ittiti riuscirono a risollevarsi da una disastrosa epidemia che devastò il Paese per 25 anni circa. Evento, questo, di assoluta attualità per i moderni fruitori. In ambito scolastico il progetto intende sensibilizzare di Docenti all’approfondimento della civiltà ittita anche per trarne spunto per riflessioni e comparazioni con altre lingue e culture delle civiltà classiche.
" ehu ishamai 'canta!'. La Storia insegnata attraverso il canto. Proposta di un metodo alternativo per l'insegnamento e la divulgazione della Storia delle Antiche Civiltà" / Francia, Rita; Vigo, Matteo. - (2022).
" ehu ishamai 'canta!'. La Storia insegnata attraverso il canto. Proposta di un metodo alternativo per l'insegnamento e la divulgazione della Storia delle Antiche Civiltà"
Rita Francia
;matteo Vigo
2022
Abstract
Il progetto, della durata di 24 mesi, si prefigge intenti didattico-culturali e civici da raggiungere attraverso la proposta di un modello innovativo e alternativo per veicolare la conoscenza e l’insegnamento della Storia delle antiche civiltà (Art. 4 del PNR. Frontiere e transizioni nel mondo antico). La proposta intende suggerire un approccio diretto alle fonti antiche, selezionate a presentate al pubblico, scolastico e non, in modo fruibile, fuori dalle aule, e comunque prescindendo dalla lezione frontale standard. La modalità scelta è la rappresentazione teatrale di alcuni brani tratti dalla letteratura ittita, cantati in lingua originale con accompagnamento musicale, scientificamente introdotti e commentati. Strumenti antichi saranno riprodotti fedelmente su basi iconografiche da un esperto liutaio e se ne sperimenteranno le sonorità. I testi saranno riproposti secondo una 'restituta' in lingua originale. Stando ad alcune evidenze documentarie, si può ritenere che alcuni testi letterari ittiti erano scritti in ‘poesia’ ed erano rappresentati con un accompagnamento musicale. Alcuni di questi testi erano definiti SÍR parola sumerica corrispondente all’ittita ishamai- ‘canto’. La musica purtroppo non ci è pervenuta. La rappresentazione scenica si propone anche di accostare i giovani e non alla bella musica e al teatro come luogo di cultura. Parti delle performance saranno filmate e divulgate tramite i principali social media (YouTube, Facebook, Instagram, etc.), nonché presentate successivamente nelle scuole interessate. Uno degli obiettivi dell’insegnamento della Storia è formare i cittadini del domani e stimolare quelli di oggi, affinando in loro la capacità di cogliere e vagliare criticamente quanto la realtà propone. La civiltà ittita si presta particolarmente allo scopo di civiltà-modello per le caratteristiche di multiculturalità e inclusione che la caratterizzano. Gli Ittiti, infatti, sono un modello di apertura culturale. Basti menzionare, a tal proposito, il loro pantheon, formato da i 'Mille dèi di Hatti', cioè da tutti gli dèi dei popoli con cui essi entravano in contatto, amici e nemici. Gli Ittiti erano plurilingue: a Hattusha erano parlate almeno 4 lingue (ittita, accadico, hurrita, luvio) e le tavolette, scritte in caratteri cuneiformi, ci dicono che essi utilizzavano 9 lingue diverse, indo-europee e non. Ciò testimonia la compresenza di varie entità etniche e culturali sia nel regno di Hatti che a Hattusha stessa. Non da ultimo, gli Ittiti riuscirono a risollevarsi da una disastrosa epidemia che devastò il Paese per 25 anni circa. Evento, questo, di assoluta attualità per i moderni fruitori. In ambito scolastico il progetto intende sensibilizzare di Docenti all’approfondimento della civiltà ittita anche per trarne spunto per riflessioni e comparazioni con altre lingue e culture delle civiltà classiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.