Crisi ecologica e nuova etica: la proposta di Hans Jonas

In questo contributo il nesso di personale e impersonale viene considerato alla luce dell’attuale crisi ecologica e dello sviluppo tecnologico che ne è alla base. Gli elementi cruciali di una riflessione teoretica che renda possibile la fondazione di una nuova antropologia possono essere rintracciati nel pensiero di Hans Jonas, e in particolare nel reciproco intreccio di libertà, responsabilità e moralità su cui si è concentrato il filosofo tedesco. L’obsolescenza di ogni «etica del prossimo», così come di ogni morale basata sul semplice rispetto per la legge, appare allora come il portato di uno sviluppo tecnologico a tratti inquietante e dell’allargamento inaudito dell’incidenza dell’agire umano che ne consegue. La responsabilità dell’agire si estende infatti dalla sfera dell’interazione tra persone umane sino a coinvolgere senza più mezzi termini l’interazione globale tra l’essere umano e la natura. La necessità anche morale di preservare la biosfera richiede quindi una cooperazione sistematica e non più occasionale tra personale, compreso come la sfera delle decisioni del singolo, e impersonale, con cui bisogna intendere le «procedure di acclarata oggettività» proprie delle scienze e delle tecniche