Il fenomeno della globalizzazione, oggi più che mai, incentiva e determina le traiettorie di un flusso sempre maggiore di merci, ma anche di vite e come sottolinea il pastore ghanese G. Ennin: «le persone migrando portano con loro le proprie culture, valori sociali e credenze». La migrazione dunque veicola culture, lingue e “tradizioni” che contribuiscono ad accrescere il patrimonio multiculturale europeo, ma non sempre l’interazione tra queste avviene in maniera agevole, correndo il rischio di produrre fenomeni di marginalizzazione sociale che, oltre a proporre un’immagine stereotipata del migrante, rischiano di provocarne la ghettizzazione. A proposito dell’importanza di produrre etnografie sulla migrazione attente al ruolo delle reti transnazionali, Riccio, sebbene in riferimento a un contesto differente da quello ghanese, sottolinea quanto queste si configurino come vere e proprie promotrici di integrazione capaci di forgiare “strategie di resistenza all’esclusione”. Questo contributo, similmente, intende riflettere sulla funzione della Chiesa metodista in quanto parte attiva di una rete transnazionale che agevola le connessioni con la patria d’origine e facilita il processo di integrazione dei migranti. A tale scopo, temi quali la questione identitaria, il bisogno di riconoscimento, la barriera linguistica e le relazioni intergenerazionali saranno analizzati alla luce del lavoro di mediazione che la chiesa quotidianamente affronta tramite programmi di assistenza e piccole reti di solidarietà economica.
La migrazione evangelica dal Ghana. Alcune riflessioni su interculturalità, fede e omosessualità tra i banchi della Chiesa metodista / Mannara, GIAMAICA ROBERTA. - (2024), pp. 259-281. [10.4458/6816]
La migrazione evangelica dal Ghana. Alcune riflessioni su interculturalità, fede e omosessualità tra i banchi della Chiesa metodista
GIAMAICA ROBERTA MANNARA
2024
Abstract
Il fenomeno della globalizzazione, oggi più che mai, incentiva e determina le traiettorie di un flusso sempre maggiore di merci, ma anche di vite e come sottolinea il pastore ghanese G. Ennin: «le persone migrando portano con loro le proprie culture, valori sociali e credenze». La migrazione dunque veicola culture, lingue e “tradizioni” che contribuiscono ad accrescere il patrimonio multiculturale europeo, ma non sempre l’interazione tra queste avviene in maniera agevole, correndo il rischio di produrre fenomeni di marginalizzazione sociale che, oltre a proporre un’immagine stereotipata del migrante, rischiano di provocarne la ghettizzazione. A proposito dell’importanza di produrre etnografie sulla migrazione attente al ruolo delle reti transnazionali, Riccio, sebbene in riferimento a un contesto differente da quello ghanese, sottolinea quanto queste si configurino come vere e proprie promotrici di integrazione capaci di forgiare “strategie di resistenza all’esclusione”. Questo contributo, similmente, intende riflettere sulla funzione della Chiesa metodista in quanto parte attiva di una rete transnazionale che agevola le connessioni con la patria d’origine e facilita il processo di integrazione dei migranti. A tale scopo, temi quali la questione identitaria, il bisogno di riconoscimento, la barriera linguistica e le relazioni intergenerazionali saranno analizzati alla luce del lavoro di mediazione che la chiesa quotidianamente affronta tramite programmi di assistenza e piccole reti di solidarietà economica.File | Dimensione | Formato | |
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