The study of the greek and latin diplomas of the 12th century of the Tabulario dei monasteri di s. Nicolò l’Arena e s. Maria di Licodia, has made it possible to trace an important long-distance road route, defined in documentary source via quae venit a Messana in Adernione. A careful analysis of the parchments, in addition to allowing the reconstruction of the main and secondary viability on the southern side of Etna between the 11th and 12th centuries, also allowed a better understanding of the political choices made by the dominatores of Paternò and Adernò, strongly engaged in building a sturdy aristocratic power. They were part of the actions of rooting the families Aleramici and Avenel-Maccabeo in the territory, the restoration and foundation of Benedictine priores, located close to the ancient mountain itinerary. An itinerary that was dotted with hospitals and various infrastructures, designed to make the movement of people and goods more suitable along the southern side of Etna, a hinge area between the Val Demone and the Val of Noto, controlled until the Seventies of 12th century by families closely linked to the Hauteville.
Lo studio dei diplomi greci e latini del XII secolo del Tabulario dei monasteri di s. Nicolò l’Arena e s. Maria di Licodia, conservati nelle Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero di Catania, ha permesso di rintracciare un importante percorso viario di lunga percorrenza, definito nelle fonti documentarie via quae venit a Messana in Adernione. Un’attenta analisi delle pergamene, oltre a consentire di ricostruire la viabilità primaria e accessoria sul versante meridionale dell’Etna tra XI e XII secolo, ha reso possibile, altresì, comprendere in maniera più adeguata le scelte politiche operate dai dominatores di Paternò e Adernò, fortemente impegnati nella costruzione di un saldo potere signorile. Rientrava nell’ambito delle azioni di radicamento nel territorio dei casati Aleramici e Avenel-Maccabeo il ripristino e la fondazione ex novo di priorati benedettini, posti a ridosso dell’antico itinerario montano. Un percorso che era costellato da hospitales e da infrastrutture varie, deputate a rendere più idoneo lo spostamento di persone e merci lungo il versante meridionale dell’Etna, una zona di cerniera tra il Val Demone e il Val di Noto, controllata pressappoco fino agli anni Settanta del XII secolo da famiglie strettamente legate agli Hauteville.
La «via que venit a Messana in Adernione». Viabilità e infrastrutture sul versante meridionale dell’Etna tra XI e XII secolo / Mursia, Antonio. - (2023), pp. 409-418.
La «via que venit a Messana in Adernione». Viabilità e infrastrutture sul versante meridionale dell’Etna tra XI e XII secolo
Antonio Mursia
2023
Abstract
The study of the greek and latin diplomas of the 12th century of the Tabulario dei monasteri di s. Nicolò l’Arena e s. Maria di Licodia, has made it possible to trace an important long-distance road route, defined in documentary source via quae venit a Messana in Adernione. A careful analysis of the parchments, in addition to allowing the reconstruction of the main and secondary viability on the southern side of Etna between the 11th and 12th centuries, also allowed a better understanding of the political choices made by the dominatores of Paternò and Adernò, strongly engaged in building a sturdy aristocratic power. They were part of the actions of rooting the families Aleramici and Avenel-Maccabeo in the territory, the restoration and foundation of Benedictine priores, located close to the ancient mountain itinerary. An itinerary that was dotted with hospitals and various infrastructures, designed to make the movement of people and goods more suitable along the southern side of Etna, a hinge area between the Val Demone and the Val of Noto, controlled until the Seventies of 12th century by families closely linked to the Hauteville.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.