Le comunità carcerarie, come tutte le comunità chiuse, tendono a creare un linguaggio autoreferenziale, «una specie di lingua trasversale, che viene parlata nei penitenziari di tutta Italia, sebbene dell’italiano prenda in prestito la struttura grammaticale e poco più». La formazione di un vero e proprio linguaggio trasforma il carcere in «una logosfera che distorce il tempo, annienta le esperienze, e acuisce la frattura forse inevitabile con la vita libera». In carcere questo linguaggio singolare, distintivo, è ancora più importante e più complesso rispetto alle altre comunità chiuse.
Le parole del carcere / Bronzo, Pasquale. - (2024), pp. 63-68.
Le parole del carcere
Bronzo, Pasquale
2024
Abstract
Le comunità carcerarie, come tutte le comunità chiuse, tendono a creare un linguaggio autoreferenziale, «una specie di lingua trasversale, che viene parlata nei penitenziari di tutta Italia, sebbene dell’italiano prenda in prestito la struttura grammaticale e poco più». La formazione di un vero e proprio linguaggio trasforma il carcere in «una logosfera che distorce il tempo, annienta le esperienze, e acuisce la frattura forse inevitabile con la vita libera». In carcere questo linguaggio singolare, distintivo, è ancora più importante e più complesso rispetto alle altre comunità chiuse.File | Dimensione | Formato | |
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