Il contributo ha come oggetto il lavoro di raccolta e analisi delle informazioni riguardanti l’occupazione del territorio corrispondente all’attuale provincia di Taranto tra Età del Bronzo e avvento della colonizzazione greca (ca. 700 a.C.). Benché questo territorio sia stato oggetto di notevole interesse scientifico – soprattutto nella seconda metà del XX secolo – l’attuale conoscenza dell’occupazione antica è basata su un numero esiguo di contesti di cui si ha, per giunta, una conoscenza stratigrafica inadeguata. La mancanza di studi sistematici moderni e di analisi programmate volte alla ricostruzione della stratificazione insediativa è solo uno dei fattori che rendono complessa la lettura; a questo si aggiungono, ad esempio, la sommaria edizione delle ricerche, anche estese, condotte nel passato e il disuguale impegno scientifico nell’esame delle aree costiere e delle aree paralitorali e interne (meno considerate). Le forti criticità cui è ad oggi soggetto il territorio ne rendono ulteriormente cruciale la conoscenza. Tra le principali vanno ricordate: la pressione antropica sulla costa, con la proliferazione di impianti turistici e abusi edilizi, la presenza dell’area produttiva dell’ILVA e del porto militare e commerciale, le attività estrattive di tufo e calcari (soprattutto nella porzione settentrionale della provincia). Riportare l’attenzione sui siti presenti nel territorio, oltre a fornire indicazioni centrali nella pianificazione di future indagini sul campo, può infatti costituire un punto di partenza per operazioni di tutela e valorizzazione a opera degli enti preposti. Per tali ragioni, è stato avviato un lavoro di revisione della documentazione storica e acquisizione di nuovi dati, condotto su più livelli: A. Studio sistematico di contesti pluristratificati È in corso lo studio degli abitati protostorici di Porto Perone-Satyrion e Torre Castelluccia, entrambi localizzati a sud-est di Taranto. I siti sono disposti su promontori fiancheggiati da insenature naturali, in punti adatti all’approdo che ne favoriscono l’inclusione in reti di contatti regionali, a livello di Golfo, e interregionali, nel Mediterraneo centrale e con l’Egeo. • Il sito di Torre Castelluccia è uno dei rari contesti della protostoria italiana per cui sia osservabile un’unità organica di abitato e aree funerarie; l’insediamento fortificato è infatti contiguo a una tomba a grotticella artificiale e alla necropoli a cremazione del Bronzo Tardo. Le ricerche nell’abitato sono state condotte da C. Drago (1948-52), F.G. Lo Porto (1959) e M.A. Gorgoglione (1986-87, 1989, 1997-98). • Il sito di Porto Perone-Satyrion si trova 10 km a sud di Taranto. La stratigrafia riconosciuta da F.G. Lo Porto con gli scavi degli anni ’50 e ’70 è ancora oggi usata come paradigma della successione crono-culturale nel Tarentino. Dopo i saggi effettuati da E. De Juliis (1979-80), nuove ricerche sono state avviate nel 2011 da E. Lippolis sulla sommità del pianoro. In quest’area, gli scavi Sapienza hanno intercettato strutture protostoriche, tra cui una capanna del Bronzo Recente con concentrazione di reperti micenei. Lo studio – che comprende l’esame autoptico di reperti conservati presso i depositi della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo, con sede in Taranto – è finalizzato alla ricostruzione e comparazione delle fasi di vita e sviluppo dei due contesti. B. Mappatura ed esame delle evidenze archeologiche della provincia Il lavoro consiste nella raccolta, sistematizzazione e digitalizzazione delle informazioni reperibili da risorse bibliografiche e d’archivio, piattaforme digitali (per es., Geoportale Nazionale, Geoportale Puglia.con e CartApulia- La Carta dei Beni Culturali Pugliesi), documentazione derivante da indagini di archeologia preventiva (per es., VPIA), Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), Piano Urbanistico Territoriale Tematico (PUTT). Utilizzando l’apposito Template realizzato per il software open-source QGIS e reso disponibile sul Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA) – gestito dall’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA) – 100 siti protostorici sono stati georiferiti e descritti in termini di posizione geografica, morfologia, cronologia e interpretazione fornita dagli autori. In accordo con la Soprintendenza preposta, risultati di queste schedature sono stati resi disponibili e consultabili in formato open sulla piattaforma. La loro pubblicazione permette il riutilizzo e l’eventuale perfezionamento o correzione a opera di altri ricercatori, in una prospettiva collaborativa della ricerca. Inoltre, la raccolta dei dati è preliminare alla mappatura sincronica e diacronica del paesaggio, all’analisi delle strategie insediative con l’individuazione di eventuali pattern e alla futura conduzione di analisi spaziali (per es., analisi della visibilità e della percorrenza). Infine, è attualmente in corso l’esame delle fotografie aeree storiche del territorio, acquisite presso l’Archivio dell’Aerofototeca Nazionale, con la finalità di ricostruire le modifiche avvenute nel territorio in tempi recenti e monitorarne il cambiamento.

Il territorio di Taranto nella protostoria. Dal recupero dei dati storici alla ricostruzione / Palazzini, Flavia; Marino, Sara. - (2024). (Intervento presentato al convegno I Seminario della Scuola di Dottorato d'Interesse Nazionale in Heritage Science - Archeologia tenutosi a Sapienza Università di Roma).

Il territorio di Taranto nella protostoria. Dal recupero dei dati storici alla ricostruzione

Flavia Palazzini
;
Sara Marino
Secondo
2024

Abstract

Il contributo ha come oggetto il lavoro di raccolta e analisi delle informazioni riguardanti l’occupazione del territorio corrispondente all’attuale provincia di Taranto tra Età del Bronzo e avvento della colonizzazione greca (ca. 700 a.C.). Benché questo territorio sia stato oggetto di notevole interesse scientifico – soprattutto nella seconda metà del XX secolo – l’attuale conoscenza dell’occupazione antica è basata su un numero esiguo di contesti di cui si ha, per giunta, una conoscenza stratigrafica inadeguata. La mancanza di studi sistematici moderni e di analisi programmate volte alla ricostruzione della stratificazione insediativa è solo uno dei fattori che rendono complessa la lettura; a questo si aggiungono, ad esempio, la sommaria edizione delle ricerche, anche estese, condotte nel passato e il disuguale impegno scientifico nell’esame delle aree costiere e delle aree paralitorali e interne (meno considerate). Le forti criticità cui è ad oggi soggetto il territorio ne rendono ulteriormente cruciale la conoscenza. Tra le principali vanno ricordate: la pressione antropica sulla costa, con la proliferazione di impianti turistici e abusi edilizi, la presenza dell’area produttiva dell’ILVA e del porto militare e commerciale, le attività estrattive di tufo e calcari (soprattutto nella porzione settentrionale della provincia). Riportare l’attenzione sui siti presenti nel territorio, oltre a fornire indicazioni centrali nella pianificazione di future indagini sul campo, può infatti costituire un punto di partenza per operazioni di tutela e valorizzazione a opera degli enti preposti. Per tali ragioni, è stato avviato un lavoro di revisione della documentazione storica e acquisizione di nuovi dati, condotto su più livelli: A. Studio sistematico di contesti pluristratificati È in corso lo studio degli abitati protostorici di Porto Perone-Satyrion e Torre Castelluccia, entrambi localizzati a sud-est di Taranto. I siti sono disposti su promontori fiancheggiati da insenature naturali, in punti adatti all’approdo che ne favoriscono l’inclusione in reti di contatti regionali, a livello di Golfo, e interregionali, nel Mediterraneo centrale e con l’Egeo. • Il sito di Torre Castelluccia è uno dei rari contesti della protostoria italiana per cui sia osservabile un’unità organica di abitato e aree funerarie; l’insediamento fortificato è infatti contiguo a una tomba a grotticella artificiale e alla necropoli a cremazione del Bronzo Tardo. Le ricerche nell’abitato sono state condotte da C. Drago (1948-52), F.G. Lo Porto (1959) e M.A. Gorgoglione (1986-87, 1989, 1997-98). • Il sito di Porto Perone-Satyrion si trova 10 km a sud di Taranto. La stratigrafia riconosciuta da F.G. Lo Porto con gli scavi degli anni ’50 e ’70 è ancora oggi usata come paradigma della successione crono-culturale nel Tarentino. Dopo i saggi effettuati da E. De Juliis (1979-80), nuove ricerche sono state avviate nel 2011 da E. Lippolis sulla sommità del pianoro. In quest’area, gli scavi Sapienza hanno intercettato strutture protostoriche, tra cui una capanna del Bronzo Recente con concentrazione di reperti micenei. Lo studio – che comprende l’esame autoptico di reperti conservati presso i depositi della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo, con sede in Taranto – è finalizzato alla ricostruzione e comparazione delle fasi di vita e sviluppo dei due contesti. B. Mappatura ed esame delle evidenze archeologiche della provincia Il lavoro consiste nella raccolta, sistematizzazione e digitalizzazione delle informazioni reperibili da risorse bibliografiche e d’archivio, piattaforme digitali (per es., Geoportale Nazionale, Geoportale Puglia.con e CartApulia- La Carta dei Beni Culturali Pugliesi), documentazione derivante da indagini di archeologia preventiva (per es., VPIA), Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), Piano Urbanistico Territoriale Tematico (PUTT). Utilizzando l’apposito Template realizzato per il software open-source QGIS e reso disponibile sul Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA) – gestito dall’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA) – 100 siti protostorici sono stati georiferiti e descritti in termini di posizione geografica, morfologia, cronologia e interpretazione fornita dagli autori. In accordo con la Soprintendenza preposta, risultati di queste schedature sono stati resi disponibili e consultabili in formato open sulla piattaforma. La loro pubblicazione permette il riutilizzo e l’eventuale perfezionamento o correzione a opera di altri ricercatori, in una prospettiva collaborativa della ricerca. Inoltre, la raccolta dei dati è preliminare alla mappatura sincronica e diacronica del paesaggio, all’analisi delle strategie insediative con l’individuazione di eventuali pattern e alla futura conduzione di analisi spaziali (per es., analisi della visibilità e della percorrenza). Infine, è attualmente in corso l’esame delle fotografie aeree storiche del territorio, acquisite presso l’Archivio dell’Aerofototeca Nazionale, con la finalità di ricostruire le modifiche avvenute nel territorio in tempi recenti e monitorarne il cambiamento.
2024
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1718053
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